Sono circa 15 mila i progetti approvati per la ricostruzione dell’Italia centrale colpita dal terremoto di 6 anni fa, per un impegno di spesa di 4,7 miliardi di euro. Al 30 settembre, nel complesso – da quanto si evince dal report della Struttura commissariale – le richieste di contributo presentate per la ricostruzione degli immobili privati erano 23.420, per un importo richiesto di 8,3 miliardi di euro: 13.089 nelle Marche (5,6 miliardi), 3.805 in Umbria (1,05 miliardi), 4 mila in Abruzzo (790 milioni) e 2.517 nel Lazio (834 milioni). I progetti approvati con la concessione del contributo da parte degli Uffici speciali regionali, a fine settembre, erano 14.958, per un valore complessivo di 4,8 miliardi (3,7 a fine 2021, 1,6 miliardi a fine 2020): 3,2 miliardi nelle Marche, 585 milioni in Umbria, 576 in Lazio, 344 in Abruzzo. A fronte di 15 mila cantieri autorizzati, a fine settembre scorso risultavano conclusi i lavori in 7.762 edifici o aggregati edilizi (con oltre 17.600 singole unità immobiliari riconsegnate ai proprietari): 4.937 nelle Marche, 1.232 in Umbria, 880 in Abruzzo e 713 in Lazio. Nelle prossime settimane – si legge sul rapporto commissariale – è attesa un’ulteriore sensibile crescita delle richieste di contributo, connessa alla scadenza del termine per le domande dei residenti che beneficiano del Contributo di autonoma sistemazione o dell’alloggio nelle Sae, le strutture temporanee. Le ordinanze del commissario sisma 2016 e del Capo della Protezione civile del dicembre 2021 hanno stabilito un termine per la presentazione dei progetti e delle richieste di contributo da parte dei residenti beneficiari di assistenza che non abbiano impedimenti oggettivi, pena la sospensione degli stessi benefici fino al momento di presentazione della richiesta di contributo. Il termine è stato prima fissato al 30 giugno, poi prorogato al 15 ottobre e, da ultimo, al 20 dicembre. Sul fronte della ricostruzione pubblica, a metà ottobre la spesa erogata è giunta a 874,3 milioni di euro, rispetto ai 559 milioni di fine 2021. Si registra, in particolare, una crescita delle somme messe a disposizione dei soggetti attuatori dalle ordinanze speciali in deroga, che ormai coprono 596 interventi con un costo complessivo di 1,4 miliardi di euro. Accanto ai 1.967 interventi su edifici ed infrastrutture pubbliche e i 925 sulle chiese che sono già stati finanziati dalle ordinanze, i nuovi censimenti hanno fatto emergere la necessità di finanziare altri 2.664 interventi pubblici e altre 1.300 chiese, che saranno progressivamente inseriti nei nuovi elenchi. Attualmente sono in fase di programmazione 1,2 miliardi di nuovi interventi: 500 milioni per le opere di rigenerazione urbana, 400 milioni per le altre opere pubbliche e 300 milioni per le chiese. Saranno le Regioni e le Diocesi, come prevede la legge sul sisma, a rimettere entro l’anno gli elenchi dei nuovi interventi da finanziare con risorse già disponibili nel bilancio dello Stato.
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