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Elezioni 25 settembre, senatore Quagliarello (Italia al centro): “Serve un piano di messa in sicurezza sismica e idrogeologica del territorio”

Il senatore Gaetano Quagliariello, coordinatore nazionale di Italia Al Centro, ha oggi incontrato cittadini e operatori della comunicazione presso l’aula Secci della Provincia di Terni.

“Voglio dire una cosa che riguarda l’Umbria – ha esordito il senatore – che giustifica oltre ad un fatto di dovere nei confronti degli amici dell’Umbria e dei candidati, a cui do un in bocca al lupo, il mio essere qui oggi”.

“Io ho fatto un giro – ha spiegato Quagliariello – nel quale ho privilegiato le regioni del cratere del 2016, Umbria, Marche, Abruzzo ed una parte del Lazio”. ” Non solo perché uno degli impegni del prossimo governo deve essere di accelerare ancor di più sulle problematiche di questi territori, ma per spiegare ai cittadini che li vivono le proposte concrete del nostro movimento sulla valorizzazione delle aree Interne”. “Nello specifico, per le aree interne – ha specificato il senatore – le principali proposte individuate riguardano l’efficientamento dei livelli di governo istituzionale; un grande piano di messa in sicurezza sismica e idrogeologica del territorio; un ripensamento della rete dei servizi e dell’assistenza sanitaria per coniugare razionalizzazione, efficacia qualitativa e capillarità territoriale, sfruttando anche le potenzialità delle nuove tecnologie; una concezione dello smart working che non sia né ideologicamente acritica né pregiudizialmente ostile, ma sia funzionale al ripopolamento di borghi e aree non urbane, previa ovviamente una riduzione del gap digitale e tecnologico; la messa in rete ‘dal basso’ di iniziative di sviluppo territoriale contigue per dislocazione geografica e per filiera; la promozione delle nuove forme di turismo; la razionalizzazione e la specializzazione dei centri di formazione professionale e universitaria; la rivalutazione del credito di prossimità”. “Infine – ha concluso Quagliariello – proponiamo quello che potrebbe essere chiamato ‘reddito di resilienza’, l’introduzione di una misura di sostegno a chi tiene aperta un’attività in aree disagiate nonostante la penalizzazione in termini reddituali, fornendo un servizio e aiutando a combattere lo spopolamento”.

Foto: TerniLife ©

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