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Ast, Cgil e Fiom Terni: “Bene la conclusione dell’accordo di programma, ora servono tempi certi e la discussione sul piano industriale”

Apprendiamo dalle dichiarazioni rilasciate ieri dal ministro dello Sviluppo economico Giancarlo Giorgetti che l’accordo di programma su Ast di fatto è concluso al MISE e siamo all’ultimo miglio al MITE. Come già più volte detto, sapendo che non è dovuto l’invito né la partecipazione delle Organizzazioni Sindacali, riteniamo essere un’occasione persa da parte delle istituzioni locali, regionali e nazionali l’esclusione delle rappresentanze del lavoro, in quanto avrebbero potuto dare un contributo utile alle prospettive future del territorio. Detto ciò, ora si tratta di capire quali sono gli impegni che assumono i ministeri competenti e le istituzioni locali, servono a questo punto tempi certi e l’avvio della discussione sul piano industriale. Non è condivisibile il continuo rinvio di questa discussione a maggior ragione del fatto che in Ast le scelte si stanno compiendo dentro linee guida annunciate, ma che non trovano momenti di approfondimento, confronto e condivisione sia sugli investimenti, che sui volumi e i mix produttivi, sui mercati di riferimento e sulle garanzie occupazionali non solo dei diretti ma anche degli appalti operanti nel sito. È preoccupante rimanere in questa fase di stallo vista anche la crisi generata dalla guerra che ha messo fuori controllo i costi dell’energia e di alcune leghe essenziali alla produzione di acciaio inossidabile”.

Questo quanto si legge in una nota di Claudio Cipolla, segretario generale Cgil Terni e                                                      Alessandro Rampiconi, segretario generale Fiom-Cgil Terni.

Francamente ci saremmo aspettati di più dal ministro: perché non c’è un tavolo dove si analizzano le problematiche ancora in essere e le soluzioni al vaglio del Governo? Più volte il sindacato confederale ha messo a disposizione le proprie proposte per una sostenibilità ambientale, sociale ed economica della produzione siderurgica e non solo, nonché per le ricadute su tutta la nostra comunità purtroppo rimaste inascoltate da tutti.

 

Vogliamo ricordare a Giancarlo Giorgetti che da quando c’è il Governo Draghi né il MISE, né altri ministeri, né tanto meno la Presidenza del Consiglio ha mai convocato le organizzazioni sindacali su AST, nonostante più volte sia stata fatta richiesta e sollecitazione dell’incontro,  non abbiamo capito a quali tavoli si riferisca quando dice che per lui i ci sono solo per decidere e non per fare passerelle.

 

Piuttosto il Ministro poteva dire a che punto sta il piano nazionale della siderurgia e come all’interno di questo viene inserita la stategicità delle produzioni di acciai speciali. Siamo convinti che i problemi della siderurgia italiana, anche in questo particolare momento,  si risolvono con il coinvolgimento di tutti gli attori in campo, compresi quindi i lavoratori e le lavoratrici. L’idea che queste scelte strategiche siano un fatto “particolare“ del Governo insieme a qualche impresa privata che vi partecipa “in esclusiva” è una impostazione che non condividiamo e che vedrà la nostra contrarietà qualunque Governo la pratichi.

 

Sicuramente ci auguriamo che quella di ieri del Ministro non sia stata davvero una passerella, perché sarebbe particolarmente sgradita in quanto siamo dentro una campagna elettorale che non si dovrebbe fare sulle spalle dei lavoratori e delle lavoratrici e giocando sulle aspettative di una intera comunità.

 

Foto: TerniLife ©

 

 

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