La carenza di medici in Umbria è quasi un’emergenza. Che, soprattutto in questo periodo di vacanze rischia di acuirsi ancora di più. “Il problema – spiega il segretario della Federazione italiana medici di medicina generale, Leandro Pesca – non è nemmeno destinato a risolversi a breve. Fino al 2024- 2025 la situazione non potrà che essere questa”. Nello specifico, il segretario spiega che “in Umbria mancano almeno 40-50 medici dell’assistenza primaria e altrettanti per la continuità assistenziale. Basti pensare che il 30-40% delle richieste di medici è andata a vuoto. Ci sono medici di medicina generale che si trovano a seguire anche due mila pazienti e che, in questo periodo hanno necessariamente bisogno di risposare anche perché il lavoro è aumentato tantissimo da un punto di vista burocratico”.
Il punto è che fare il medico di base non è più attrattivo. “Nel ternano – aggiunge Pesca – ad esempio su 54 zone pubblicate per l’assistenza primaria ne sono state coperte solo 38. Per la continuità assistenziale gli organici non sono più composti da titolari da sostituti perché una iniqua interpretazione dell’Agenzia delle entrate ha fatto sì che in questo caso si hanno imposte del 5% invece che del 30%”. E, ciò nonostante, per i medici della continuità assistenziale “alcuni turni non si riescono a coprire. Quindi o vengono ridotti o accorpati. Ma il problema è anche quello dell’individuazione dei medici da parte dei pazienti”.
Intanto ieri, sulla questione del numero chiuso a medicina che per molti va tolto, è tornato anche l’assessore regionale del Lazio, Alessio d’Amato: “Se non si trovano medici – ha detto – significa che il sistema formativo non funziona e mortifica centinaia di giovani che non riescono ad accedere”. Prima di lui già altri governatori e l’assessore alla Sanità Luca Coletto in Umbria per citarne solo alcuni avevano chiesto con insistenza l’abolizione del numero chiuso. Per il presidente della Crui, Ferruccio Resta, “non è un problema di numero chiuso ma serve il coraggio della pianificazione e delle priorità su cui investire”.
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