(dal Corriere dell’Umbria) Boccata d’ossigeno a Terni per l’ex Fabbrica d’armi. Il sottosegretario alla Difesa, Giorgio Mulè, durante la visita di mercoledì 13 luglio allo stabilimento di viale Brin, ha annunciato che ci saranno 164 assunzioni. “Non sono qui – ha avvisato – per fare una passerella. Ma per parlare di fatti concreti. E siccome credo nel ruolo strategico del polo militare ternano sono impegnato in prima persona a dotarlo delle risorse umane che oggi mancano. L’età media del personale è sempre più alta – ha ricordato – e da qui a due anni ci sarà una riduzione dell’80 per cento”. Ma l’esponente di Forza Italia vuole invertire questa tendenza per arrestare una volta per tutte l’emorragia di posti di lavoro.
“Il ministero con la sua struttura tecnica – assicura – metterà a punto i bandi sin dalle prossime settimane. Prevediamo tre concorsi pubblici per 13, 90 e 61 figure professionali. Che entreranno in servizio entro un anno e mezzo al massimo. Sono numeri importanti anche se cercheremo di fare sempre meglio. Per me la politica significa assumersi le proprie responsabilità. E, infatti, a metà novembre ritornerò a Terni per parlare con i sindacati e sono certo che avremo di fronte una situazione migliore di oggi”. Le nuove assunzioni riguardano il personale civile che è il vero nervo scoperto del Pmal.
Il sito di viale Brin conta 181 dipendenti civili, rispetto a una pianta organica di 384, e 33 militari. Nei reparti si lavora per le forze armate e in questo periodo, con la guerra in corso in Ucraina, i carichi di lavoro sono in crescita. Ma il problema è che negli ampi stanzoni di fine Ottocento il personale specializzato è ridotto all’osso. Rinforzi di personale in arrivo anche a Baiano di Spoleto. Erano presenti anche il prefetto Giovanni Bruno, il sindaco di Terni Leonardo Latini, l’onorevole Raffaele Nevi, il maggior generale Sergio Santamaria, comandante dell’Arma dei Trasporti e Materiali e vicecomandante logistico dell’Esercito, e il direttore del Pmal, colonnello Francesco Nasca. L’onorevole Raffaele Nevi (Forza Italia), che da anni segue da vicino il Pmal, ha ringraziato il sottosegretario Giorgio Mulè che – ha detto – “a differenza di molti suoi predecessori è venuto a prendersi impegni precisi per evitare la chiusura di un polo che è strategico per le forze armate italiane. E altrettanto importanti sono gli impegni presi per il deposito munizioni di Baiano di Spoleto”. Soddisfazione per l’esito dell’incontro è stata espressa anche dal sindaco Leonardo Latini che da tempo si sta occupando della situazione del Pmal per arrivare a una soluzione positiva nell’interesse dei dipendenti e di tutto il territorio. Intanto i sindacati e le Rsu del Pmal hanno annunciato che proclameranno lo stato di agitazione e hanno consegnato, in segno di protesta, all’onorevole Giorgio Mulè le chiavi dello stabilimento di cui temono la chiusura.
Foto: Stefano PRINCIPI ©