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Medico dell’Usl 2 Umbria con 160 giorni di ferie non goduti: risarcimento grazie al sindacato Cimo

“Il personale sanitario ha diritto alle ferie, e qualora non venisse messo nelle condizioni di goderne, ha diritto a un risarcimento. Un principio semplice che tuttavia non sempre viene applicato dalle aziende ospedaliere, costringendo medici e professionisti sanitari a forzare la mano per avere quello che gli spetta”. È il caso di un medico dipendente dell’AUSL Umbria 2 che aveva accumulato ben 160 giorni di ferie non goduti e che alla cessazione del servizio è riuscita ad ottenere il risarcimento solo grazie all’azione del sindacato CIMO Umbria.

“Un risultato importante, ottenuto grazie all’avvocato Pitoni, che tuttavia dovrebbe far riflettere sulle condizioni di lavoro dei colleghi che lavorano negli ospedali umbri – commenta il segretario amministrativo regionale del sindacato Massimiliano Bucari -. Aver accumulato 160 giorni di ferie significa aver lavorato per anni senza interruzioni significative, necessarie a ristabilire un sano equilibrio psicofisico. E dinanzi a tale sacrificio, è stato necessario l’intervento del sindacato per ottenere quantomeno un risarcimento”.

“CIMO lavora costantemente per superare le errate interpretazioni della legge e della contrattazione collettiva che le aziende applicano nei confronti dei propri dipendenti, peraltro in violazione del diritto europeo – prosegue Bucari -. Ma siamo convinti che se si avviassero un confronto e una collaborazione costante tra aziende e rappresentanti dei lavoratori sulle principali tematiche contrattuali si riuscirebbe ad evitare molti contenziosi, a migliorare il clima lavorativo interno, a ridurre la fuga di medici verso il privato o la pensione anticipata e a rendere di nuovo attrattiva la nostra Regione, che a causa di una cronica carenza di personale rischia di non poter assicurare i servizi ai cittadini», conclude.

Foto: TerniLife ©

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