Nella giornata odierna, il Prefetto di Terni, Giovanni Bruno, e il Sindaco di Polino, Remigio Venanzi, hanno sottoscritto un accordo di collaborazione tra la Prefettura di Terni e il Comune di Polino per la prima accoglienza di cittadini ucraini in fuga dal conflitto, come previsto dall’articolo 15 della legge 241/1990.
L’accordo nasce dall’esigenza di assicurare soccorso ed assistenza alla popolazione ucraina giunta sul territorio nazionale in conseguenza del conflitto bellico in atto nel territorio dell’Ucraina ed ha per oggetto la fornitura di beni e l’erogazione dei servizi di accoglienza per un numero di posti di accoglienza in strutture comunali, del Terzo Settore o del privato sociale, fino a 50 posti, nonché la gestione ed il funzionamento dei centri di accoglienza straordinari previsti dal decreto legislativo 18 agosto 2015, n. 142 e successive modifiche.
In particolare, il Comune di Polino, al fine di tutelare e valorizzare i diritti umani, assicurerà, nell’ambito della propria competenza territoriale e in rapporto di sussidiarietà con la Prefettura, soluzioni di alloggiamento e di assistenza temporanee alle persone proveniente dall’Ucraina, da affiancare all’accoglienza tramite misure ordinarie dei CAS (Centri di Accoglienza Straordinari) e del SAI (Sistema Accoglienza e Integrazione) a cura della Prefettura medesima.
Il Prefetto Bruno ha espresso apprezzamento per la collaborazione fornita dal Comune di Polino sottolineando come “il supporto fornito nella gestione territoriale dell’accoglienza dei profughi ucraini attraverso azioni di sostegno sociale e di orientamento per un’accoglienza mirata ed attenta alle caratteristiche personali e familiari di ciascun profugo che il Comune di Polino intende attuare, è fondamentale per il superamento della condizione di bisogno e di fragilità derivante dal trauma della migrazione, essendo improntata al pieno rispetto dei diritti fondamentali della persona, anche in considerazione della presenza di situazioni di vulnerabilità all’interno dei nuclei familiari che si prevede di ospitare nell’ottica di una integrazione consapevole e fruttuosa per la comunità locale di destinazione”.
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