Nel pomeriggio di ieri, nell’Aula Magna dell’Università degli Studi di Perugia, è stato presentato il progetto Vitality, un ecosistema d’innovazione inter-regionale che riunisce Regione Umbria, Abruzzo e Marche.
Il progetto, finanziato attraverso la missione “Dalla Ricerca all’Impresa” del PNRR, ha come obiettivo quello di creare reti costituite da università, enti di ricerca, enti territoriali ed imprese, che intervengano su aree di specializzazione tecnologica coerenti con le vocazioni industriali e di ricerca del territorio.
L’ecosistema Vitality si inserisce in una rete di 11 ecosistemi di innovazione selezionati dal MUR a livello nazionale, che avranno la fondamentale missione di rafforzare nei prossimi anni la collaborazione tra il sistema della ricerca, il sistema produttivo e le istituzioni territoriali.
Grazie al progetto, composto nel complesso da un hub in Abruzzo e dieci differenti spoke di ricerca posizionati nelle tre regioni, sorgeranno nel territorio regionale uno spoke specializzato sui biomateriali, a Terni, e uno specializzato sui nanomateriali, a Nocera Umbra, che riceveranno, complessivamente, finanziamenti per circa 31 milioni di euro.
Il Magnifico Rettore dell’Università di Perugia, Maurizio Oliviero, intervenuto alla conferenza stampa, ha sottolineato quanto essere i tra i vincitori del Bando MUR sia un risultato importante per l’Università, impegnata in questi mesi più che mai a realizzare, con i finanziamenti del PNRR, progettualità con un impatto importante sul territorio. “L’ecosistema Vitality – ha sottolineato il Rettore – non rappresenta soltanto un progetto di altissimo valore scientifico, ma una best practise sotto vari punti di vista. Per prima cosa, grazie alla collaborazione con Abruzzo e Marche, è stato sviluppato un progetto che si estende oltre i confini locali, puntando a rafforzare le sinergie tra i tre territori, pur valorizzando le loro specificità. Inoltre, l’ecosistema nasce da una intensa collaborazione tra Università e Regione, con l’obiettivo di definire una progettualità che abbia delle ricadute concrete sul territorio”.
L’assessore allo Sviluppo economico della Regione Umbria, Michele Fioroni, ha evidenziato quanto la creazione di uno spoke sui biomateriali e uno sui nanomateriali sia uno step importante nel percorso di specializzazione dell’Umbria sui materiali innovativi. “Oggi – ha specificato l’assessore – si aggiunge un tassello fondamentale di una strategia che stiamo costruendo da tempo: l’Umbria terra dei materiali di ieri e di oggi, un laboratorio a cielo aperto dove ricerca e innovazione siano funzionali a valorizzare le nostre specificità ed eccellenze”. Nel corso di una panoramica a tutto tondo circa le molteplici potenzialità, per tutto il sistema produttivo, di una focalizzazione sui materiali bio e nano, l’assessore ha quindi evidenziato che “la progettualità che abbiamo in mente per il polo chimico di Terni e l’area di crisi ex-Merloni, si spinge oltre la realizzazione dei due spoke e punta a rilanciare tali aree attraverso un modello di sviluppo totalmente nuovo. L’idea è quella di supportare la creazione di poli di eccellenza, che attraggano startup e imprese specializzate nei materiali, le supportino con servizi di accelerazione e infrastrutture di ricerca duali e ci permettano così di divenire un punto di riferimento nazionale e internazionale sul tema dei materiali innovativi. Le risorse della nuova programmazione e la revisione della strategia di specializzazione intelligente ci supporteranno in questo percorso, e rimarrà fondamentale una collaborazione con l’Università costante e il coinvolgimento delle imprese, che nei prossimi mesi diverranno sempre più centrali nella definizione e implementazione del progetto”.
Nel corso della presentazione sono poi intervenuti, oltre ai responsabili dei dipartimenti coinvolti nel progetto e il CNR – Professori Luca Gammaitoni e Gabriele Cruciani e Dottor Gianluca Gubbiotti -, anche le imprese già partner dell’ecosistema, Novamont e The Graphene Company, che hanno evidenziato anche loro quanto il progetto sia in primis a servizio del tessuto imprenditoriale del territorio. Nei prossimi mesi infatti le imprese verranno coinvolte nella identificazione e realizzazione di progetti di ricerca e innovazione congiunti, e potranno aderire alle altre numerose attività che via via verranno promosse da Università e Regione.
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