Sarà un restauro importante che restituirà all’anfiteatro romano di Terni tutto il suo fascino e ne esalterà l’interesse storico per la città”.
Lo dice l’assessore ai lavori pubblici e vicesindaco Benedetta Salvati, illustrando l’intervento di restauro conservativo dell’Anfiteatro romano, dopo che la Fondazione Carit ha confermato il finanziamento da un milione di euro che consentirà di avviare entro l’anno i lavori e di portare a termine l’intervento, così come richiesto dal sindaco Leonardo Latini.
“Ancora una volta ringraziamo la Fondazione tramite il presidente Luigi Carlini per questa ennesima scelta che garantirà il sostegno economico per la tutela e la valorizzazione del patrimonio storico-artistico della città e della sua stessa identità”, sottolineano l’assessore Benedetta Salvati e il sindaco Latini.
I PRECEDENTI RESTAURI
“Sull’anfiteatro già nel 2021 è stato eseguito un primo intervento pilota con un “Cantiere Scuola” in virtù della Convenzione con la ex Scuola per l’Istruzione Professionale dei Lavoratori Edili della Provincia di Terni (ora T.E.S.eF.). L’intervento ha riguardato il restauro di un tratto del paramento murario per una lunghezza di circa 16 metri e per una superficie di circa 75 metri quadrati e di cresta muraria circa per circa 7,5 metri quadrati”.
In precedenza i resti dell’imponente edificio edificato in epoca Giulio-Claudia sotto l’imperatore Tiberio, approssimativamente nel 30 o 32 d.C., sono stati oggetto di vari restauri: nel 1934, nel 1951, nel 1980, nel 1991 e nel 2001. Le ultime campagne di scavo hanno liberato definitivamente dai rinterri i due tratti di ambulacro perimetrale a Ovest e a Sud, scavati fino al livello pavimentale di cui però non rimane traccia; nei rinterri originari sono stati rinvenuti abbondanti frammenti di vasellame ceramico medievale.
IL NUOVO INTERVENTO
L’intervento che si eseguirà ora sulla base del nuovo progetto redatto dagli uffici della direzione lavori pubblici, propone il restauro completo delle superfici fuori terra di paramento murario sia esterne che interne dello storico manufatto (vedi mappa allegata). Si tratta dunque di un progetto complessivo di manutenzione e soprattutto di valorizzazione riguardante l’intero immobile anche sotto l’aspetto impiantistico e di adeguamento delle norme di sicurezza.
In particolare il nuovo intervento si articolerà in due fasi: pulizia e restauro conservativo.
PULIZIA
– Sfalcio dellʼerba con mezzi meccanici a mano nelle aree libere e circostanti le murature (arena, corridoi, ambienti interni sottostanti le gradinate antiche) e successiva accurata raccolta e asportazione: particolare attenzione sarà posta nellʼoperare allʼinterno degli ambienti di sostruzione delle gradinate, dove si conservano rasati i muretti, per evitare di asportare elementi dei paramenti murari.
– Eradicazione manuale delle erbe infestanti con apparato radicale superficiale dalle murature
antiche
– Trattamento di disseccamento degli arbusti e delle piante invasive che presentano apparato radicale innervato in profondità nelle murature, mediante iniezioni o diserbanti fogliari, e successivo taglio e asportazione delle stesse. – Pulizia superficiale a secco delle creste e dei paramenti da depositi terrosi incoerenti, malta degradata, resti vegetali e muschi, elementi distaccati dei precedenti restauri, utilizzando scope e spazzole non metalliche.
RESTAURO CONSERVATIVO
– Ripristino dei conci caduti, in crollo o parzialmente distaccati dai paramenti e dalla sommità mediante malte apposite (la formulazione e la tipologia delle malte verranno studiate in seguito).
– Protezione sommitale delle creste murarie con apposita copertina in muratura armata con rete sintetica, di esiguo spessore (formulazione e tipologia delle malte e spessore della copertina verranno studiate in seguito).
– Ripristino delle porzioni di muratura interessate da crolli o danneggiate dallʼapparato radicale invasivo.
– Stilatura dei giunti, ove necessaria, da valutare in dettaglio dopo la rimozione della vegetazione infestante.
Naturalmente, trattandosi di bene di interesse culturale ai sensi degli artt. 10, 12 e 13 del D.L.gs. 22 gennaio 2004, n.42 e s.m.i. (Codice dei beni culturali e del paesaggio), tutti gli interventi saranno autorizzati e diretti sotto la supervisione della Soprintendenza BB.AA.P. dell’Umbria.
VERSO IL COMPLETAMENTO DI UN PARCO CITTADINO UNICO
“Al termine di questo complesso e delicato intervento – sottolinea l’assessore Benedetta Salvati – non solo avremo un monumento consolidato e con strutture molto più facilmente leggibili per i visitatori, ma anche una struttura più bella e sicura per gli spettacoli. Inoltre, entro luglio 2023, dovremo affidare i lavori già finanziati attraverso i progetti che abbiamo presentato nell’ambito del PNRR per il restauro e la messa in sicurezza dell’adiacente ex Chiesa del Carmine con il suo auditorium e per il parco della Passeggiata. Una volta eseguita questa articolata fase di interventi, il parco della Passeggiata sarà sempre più un luogo unico e di grande interesse non solo a livello cittadino, potendo offrire monumenti storici fruibili per incontri e spettacoli in un ambiente verde, con alberature di grande pregio, completamente recuperato”.
L’ANFITEATRO DI INTERAMNA
L’anfiteatro romano di Terni sorgeva all’interno delle mura ma ai margini dell’abitato e circondato da una zona di rispetto inedificata. Tale condizione di isolamento dell’edificio permane pressoché inalterata soprattutto all’interno della Passeggiata.
Nonostante la sovrapposizione di strutture medievali e moderne (complesso del palazzo vescovile e della Curia, l’ex chiesa della Madonna del Carmine), l’edificio per spettacoli è così ancora apprezzabile in tutto il suo sviluppo ellittico (98.50 x 73 m), conservato in alzato fino a 10 metri. L’anfiteatro è realizzato per lo più in opera reticolata, soprattutto bicroma con elementi piramidali (cubilia), di pietra sponga e di calcare disposti a filari alternati, che in origine accentuavano l’effetto decorativo delle parti a vista.
La facciata – della quale rimangono due ampi tratti ai lati della chiesa del Carmine – era scandita da lesene delimitanti campate alternativamente chiuse e aperte da archi; lungo via del Vescovado, un tratto di muro anulare si erge al disopra della volta dell’ambulacro, attestando che un secondo ordine si elevava sul primo, come documentato peraltro da un disegno della fine del XV sec. di Francesco di Giorgio Martini, che riproduce una parte del prospetto dell’anfiteatro ternano composto di due ordini sovrapposti e con finestre aperte nel muro del secondo ordine in corrispondenza degli archi dell’ordine inferiore.
CURIOSITA’: I DUE ANFITEATRI DI TERNI
In Italia ci sono 112 anfiteatri romani (non tutti scavati e non tutti fruibili), 149 in tutta Europa e nel Mediterraneo. Ma, oltre Roma, solo Budapest, Metz in Francia, una città della Tunisia e Terni possono vantare due anfiteatri romani visitabili nel proprio territorio comunale. Terni ha l’anfiteatro cittadino e quello di Carsulae. Anche quest’ultimo monumento è stato di recente sottoposto a un radicale restauro da parte della Sovrintendenza e sarà inaugurato ufficialmente a fine agosto, il 28, con il concerto di Angelo Branduardi.
Foto: Comune di Terni ©