La Giunta regionale dell’Umbria ha deliberato la preadozione del Regolamento regionale recante la disciplina attuativa di alcuni articoli della legge regionale 23 del 28 novembre 2003 in materia di edilizia residenziale sociale presentato dall’Assessore regionale alle politiche della casa Enrico Melasecche. Il Regolamento contiene la disciplina degli aspetti concernenti l’assegnazione degli alloggi di Edilizia Residenziale Sociale pubblica, alla luce delle novità introdotte dalla Legge regionale 15/2021 che ha modificato la precedente del 28.11.2003 n. 23 nella direzione della semplificazione dell’azione politico-amministrativa e della razionalizzazione e riqualificazione della spesa pubblica, garantendo al contempo una maggiore equità sociale.
L’Assessore ha illustrato le principali novità che riguardano il maggior favore riservato ai nuclei familiari dove sono presenti le cosiddette “categorie speciali”, cioè le persone fragili in quanto anziane e/o disabili, ai quali viene riconosciuto maggior punteggio utile per il collocamento in graduatoria; novità assoluta che supera il vecchio sistema di valutazione della consistenza dell’alloggio secondo il criterio dei “vani convenzionali” sostituito da un nuovo sistema di valutazione basato sulla superficie utile minima ed il numero delle camere, valutato con riferimento ai componenti il nucleo familiare; il superamento delle annose criticità legate alla valutazione del requisito dell’impossidenza attraverso l’introduzione di un nuovo criterio di valutazione, che, nella valutazione dell’adeguatezza dell’alloggio di proprietà del nucleo familiare richiedente consente di procedere ad una stima concreta delle eventuali proprietà o quote parti di essa.
Pone inoltre in atto il “favor” voluto dal legislatore per particolari categorie di beneficiari attraverso lo strumento della riserva di alloggi, per facilitare il trasferimento e la permanenza degli appartenenti alle forze di polizia e al Corpo dei Vigili del Fuoco, i giovani nuclei familiari, le famiglie monoparentali e le donne con figli minori a carico, vittime di violenza di famiglia o di crimini domestici.
Il Regolamento integra la totale attuazione delle direttive UE in tema di permessi di soggiorno e di status di rifugiati e al contempo guarda con rigore verso quei soggetti, esclusi dalla platea dei possibili beneficiari, in quanto condannati per reati riguardanti tossicodipendenza e prostituzione.
Altra importante novità è quella che intende evitare che il lasso di tempo intercorrente tra la data di pubblicazione del bando, quella di presentazione della domanda di assegnazione e quella del provvedimento di assegnazione, determini un pregiudizio al richiedente applicando il principio della “cristallizzazione” di alcuni requisiti legati all’età anagrafica, a situazioni riferibili al decorso del tempo e per l’ISEE al momento della presentazione della domanda ai fini dell’assegnazione dei punteggi.
Il testo proposto permetterà di dare piena attuazione ad un altro importante obiettivo, quello di combattere le frodi: la norma prevede e promuove un sistema dei controlli più capillare ed efficace, da realizzare anche con la stipula di intese con la Guardia di Finanza, l’Agenzia delle Entrate, l’INPS e/o altri organismi competenti, per individuare i non aventi diritto.
Le principali novità previste sono frutto di un complesso lavoro dei competenti Uffici regionali volto alla revisione della precedente normativa e di un proficuo confronto con l’ATER e con le rappresentanze sindacali di cui sono state recepite alcune proposte condivise.
L’iter prevede ora l’invio alla competente commissione dell’Assemblea legislativa per approdare poi in aula. In questo modo sarà possibile effettuare la prossima assegnazione dei circa 300 alloggi che si renderanno disponibili fin dalla prossima primavera in base ai criteri previsti dalla nuova legge.
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