“Dopo numerose riunioni e concertazioni, finalmente siamo arrivati ad un accordo sul nuovo criterio di riparto dei fondi FEASR, il Fondo Europeo Agricolo per lo Sviluppo Rurale, relativo al periodo 2023-2027. Si sbloccano, così, risorse fondamentali per il nostro Paese e per il sistema agricolo e agroalimentare dell’Umbria”. Lo afferma il Vicepresidente e Assessore all’Agricoltura della Regione Umbria Roberto Morroni commentando l’intesa raggiunta ieri dagli Assessori all’Agricoltura delle Regioni e Province autonome nel corso della seduta della Commissione Politiche Agricole.
“Saranno circa 535 i milioni di euro destinati a sostegno dello sviluppo rurale in Umbria per i prossimi 5 anni. Un ottimo risultato – prosegue Morroni – se si pensa che la proposta avanzata nel febbraio scorso dal Ministro delle Politiche Agricole destinava all’Umbria poco più di 496 milioni di euro. Un incremento, quindi, di circa 38 milioni che consente alla Regione Umbria di recuperare risorse importanti rispetto a quanto riportato nella proposta frutto dell’applicazione di nuovi criteri di riparto stabiliti a livello nazionale”.
“Abbiamo fatto valere le nostre ragioni e le nostre specificità regionali – continua – rispetto ad una applicazione asettica dei cosiddetti nuovi criteri di riparto, che avrebbero fortemente penalizzato l’Umbria, ma alla fine si è raggiunta una intesa tra tutti gli Assessori regionali grazie alla quale all’Umbria è riconosciuta una dotazione finanziaria importante: oltre il 4% dell’intera dotazione finanziaria nazionale, una percentuale fino a pochi mesi fa impensabile, che ci consentirà di dare risposte concrete alle imprese del settore primario”.
“Ora che il quadro finanziario del riparto delle risorse del FEASR tra le Regioni è definito – conclude il vicepresidente Morroni – bisogna spingere sull’acceleratore per definire il nuovo Programma di sviluppo rurale per l’Umbria per il quinquennio 2023-2027, lavorando in parallelo con il Ministero delle Politiche agricole e forestali per la presentazione, entro fine luglio, del Piano Strategico Nazionale della PAC, rivisto a seguito delle osservazioni della Commissione europea”.
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