“C’è una sinistra militante – spiega Enrico Melasecche, assessore regionale ai Trasporti – che, non paga dei disastri finanziari combinati qui da noi, non resa prudente dai processi penali in corso che ci ricordano come per troppi anni la disinvoltura amministrativa era la regola per chi, posto da una certa partitocrazia alla guida di società regionali di trasporto, percepiva prebende stratosferiche come se si trattasse di multinazionali americane ma produceva cose di cui noi umani non riusciamo ancora a capacitarci. Ebbene questa sinistra continua ad augurarsi ed augurare disgrazie all’Umbria, paga solo di qualche titolo farlocco pur di seminare fiele.
Quali i fatti?
1)- Il Freccia Rossa Perugia-Milano, nella sola fase iniziale arrivava a Milano Centrale. Successivamente per ragioni strategiche, da quando prosegue su Torino, ha avuto le tre stazioni milanesi di Porta Garibaldi, Rogoredo e Rho Fiera, per servire meglio tutta una clientela di affari molto più estesa di quella che va a Milano per farsi una passeggiata in Piazza Duomo. Solo con la pandemia, riducendosi di molto i Freccia Rossa, è stato dirottato di nuovo temporaneamente su Milano Centrale per poi tornare oggi, come era stato ampiamente dichiarato, sulle stazioni di maggior interesse. Apriti cielo, c’è chi annuncia le peggiori disgrazie, consulta aruspici improbabili che annunciano che il Freccia Rossa di Perugia sta per essere soppresso. Ovviamente si tratta di una balla stratosferica nel tentativo di denigrare un settore, quello delle infrastrutture e trasporti, che in soli due anni, nonostante obiettive difficoltà, sta portando risultati che tutti gli umbri apprezzano e che solo menagrami di professione non possono permettersi di ammettere. La Regione, nonostante i costi stiano lievitando ben oltre quanto appariva superficialmente in quel contratto del 2018, si sta facendo carico di un onere molto rilevante per mantenere quel treno. Siamo giunti a 2,5 milioni di euro l’anno e questo ad oggi è purtroppo inconfutabile.
Che poi la fermata a Milano Centrale possa far comodo a Tizio o Caio è comprensibile, come possa essere maggiormente utile quella di Porta Garibaldi ma si tratta di dettagli che non inficiano un nostro sforzo rilevante e comunque decisioni che Trenitalia prende su uno scacchiere nazionale, dove gli interessi dell’intero Paese convergono su Milano ed in cui gli interessi del singolo professionista umbro sono del tutto irrilevanti.
2)- Freccia Rossa ad Orte. Questa giunta regionale ha ottenuto sul fronte ferroviario dell’Umbria del centro sud un risultato che ancora lascia a bocca aperta qualche politico di sinistra le cui interviste dichiaravano categoricamente impossibile che un Freccia Rossa potesse uscire dalla direttissima e far salire ad Orte non solo viterbesi e reatini ma anche molti ternani ed orvietani insieme a tutti quegli umbri che si trovano lungo la Ancona-Roma percorsa dal Regionale Veloce che abbiamo appositamente rimodulato in coincidenza proprio con quella Freccia. Addirittura da Spoleto si guadagna un’ora e sette minuti nel tragitto Spoleto-Milano oltre ad una qualità ben superiore del viaggio. Qual’è la novità? Cessato il periodo sperimentale gestito da Trenitalia con la Regione Lazio, occorre adesso porre in essere le procedure di legge, compresa la obbligatoria manifestazione di interesse, per rendere quel servizio definitivo. Ci si sta lavorando ma prima di settembre è difficile che possa cessare l’attuale sospensione. Tutti ricordiamo quanta denigrazione lamentosa si levò al cielo quando ottenemmo quel risultato per il solo fatto che Orte si trova ad un passo dal confine con l’Umbria. Ci dispiace ovviamente che quella grande conquista possa oggi essere sospesa ma ci stiamo adoperando affinchè quanto prima il ripristino possa avvenire in tempi veloci e soprattutto sia definitiva. Confidiamo nella massima collaborazione con la Regione Lazio e Trenitalia.
3)- Il Tacito, intercity istituito dai tempi del Prof. Ciaurro, sindaco liberal-democratico indimenticato di Terni, parte da venti anni alla volta di Milano. All’epoca fu una piccola piacevole rivoluzione, oggi mettendo il doppio del tempo del Freccia Rossa Orte-Milano, pur avendo perso molto dell’appeal di venti anni fa, è comunque utilizzato da un certo numero di viaggiatori anche perchè ha un costo da servizio universale. Poichè transita nella famigerata gola di Giuncano dove c’è stato un anno fa un deragliamento a causa dei massi caduti dalla montagna, i treni sono costretti a rallentare. Occorre quindi con urgenza aumentare le ore a disposizione delle imprese che stanno operando in grande difficoltà per ingabbiare le rocce e ripristinare gli standard commerciali, proprio su una linea nazionale importantissima, la Roma-Ancona, per la quale stiamo conseguendo risultati significativi di velocizzazione, messa in sicurezza, revisione progettuale del raddoppio. Ma anche in questo caso le notizie nefaste annunciano definitive soppressioni quando comunicati ufficiali di Trenitalia dichiarano esattamente il contrario, cioè il ripristino della partenza da Terni per settembre.
Morale: la visione strategica di questa giunta e l’impegno diuturno in settori chiave stanno rompendo l’isolamento dell’Umbria. I risultati sono eclatanti ed i cantieri stanno tutti per aprire dopo le indispensabili fasi progettuali ed autorizzative. Non cambia di certo qualche piccolo episodio dovuto a questioni tecniche o burocratiche perchè la linea ormai è tracciata ed occorre solo condurre in porto un tenace lavoro di controllo e coordinamento. Dispiace però che alcuni soggetti, compresi alcuni ambienti sindacali vogliano tornare parossisticamente allo scontro, quale cinghia di trasmissione di alcuni partiti, convinti che gli umbri caschino nella trappola. La vecchia partitocrazia non funziona più, come il vecchio pansindacalismo fine a sè stesso, venato di nuovi personalismi ed ambizioni politiche, mostra la corda. Siamo convinti che paga invece e pagherà la serietà, la continuità dell’impegno ed i risultati, indiscutibili, che l’Umbria intende perseguire. Il resto è noia”.
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