“Piena solidarietà al popolo ucraino e sostegno allo Stato ucraino nella difesa della propria sovranità internazionale riconosciuta”, sono espressi dal Consiglio provinciale di Terni in un ordine del giorno approvato all’unanimità e presentato dal gruppo consigliare Nuova Provincia di Terni a firma Daniele Longaroni, Luciano Conti e Federico Pasculli. Nel testo il Consiglio esprime “la più ferma condanna per l’invasione dell’Ucraina da parte della Russia e per i bombardamenti delle città” e impegna la presidente della Provincia “a testimoniare presso il governo la necessità di una forte risposta, coordinata e promossa dall’Unione europea e dagli organismi internazionali di cui l’Italia fa parte, chiedendo a istituzioni nazionali, Stati membri e UE di impegnarsi in ogni iniziativa di contrasto all’aggressione affinché vengano intraprese tutte le azioni necessarie per garantire una de-escalation militare e l’immediata cessazione del conflitto e delle ostilità, nel pieno rispetto del diritto internazionale, della sovranità e dell’indipendenza dell’Ucraina, secondo i principi riconosciuti dalla Carta delle Nazioni Unite, nel quadro di una reazione che l’Onu deve garantire e promuovendo un ruolo attivo nelle alleanze difensive, a partire dalla Nato”.
“L’invasione – prosegue l’ordine del giorno – deve essere fermata e l’Ucraina liberata, di modo che si possa tornare all’applicazione degli accordi di Minsk, nel rispetto degli accordi di Helsinki, ribadendo il principio fondamentale dell’inviolabilità delle frontiere”. Il Consiglio inoltre esorta sempre la presidente “ad intraprendere tutte le azioni necessarie e di competenza dell’ente affinché sia espressa piena solidarietà al popolo ucraino tramite tutte le azioni e gli aiuti possibili e a creare ogni possibile mobilitazione contro l’aggressione russa, per la pace e la garanzia del diritto internazionale in concorso con le altre istituzioni locali e con la società civile che si oppone al sopruso e alla sfida portata alla democrazia e alla convivenza dei popoli”.
Intervenendo nel dibattito, la presidente della Provincia, Laura Pernazza, ha dichiarato che “la guerra in Ucraina sta prospettando sempre di più una crescente emergenza umanitaria che l’occidente, e in particolare l’Unione europea, è chiamata ad affrontare e a risolvere con l’accoglienza e il sostegno a chi fugge dal conflitto. Anche l’Italia – ha sottolineato la presidente – sta già svolgendo la sua parte e, di conseguenza, le istituzioni, anche territoriali, hanno già attivato procedure e modalità operative per l’accoglienza dei profughi ucraini. In questo contesto – ha concluso la Pernazza – si inserisce l’azione congiunta di tutte le forze politiche presenti in Consiglio provinciale per un’azione unitaria sui temi della pace e sulla creazione di corridoi umanitari che diano risposte concrete alle popolazioni ucraine”.
Il capogruppo di Provincia Libera Gianni Daniele ha dichiarato: “Siamo favorevoli alla mozione presentata dalla minoranza perché sui temi della difesa della pace non ci possono essere distinzioni. Dobbiamo però tutti lavorare affinché la pace stessa sia duratura e garantisca tutti. Sotto questo punto di vista siamo favorevoli al fatto che ogni stato possa contribuire al rafforzamento militare della Nato non per offendere, ma perché sia più forte e strutturale l’impegno a garantire democrazia e libertà per i popoli.
Le tante missioni di pace nel mondo alle quali l’Italia partecipa attivamente ne sono una testimonianza e una conferma. Il nostro auspicio è che il governo italiano lavori per realizzare un’Europa sempre più unita con un esercito unico e un’unica politica energetica ed economico-finanziaria. Sono principi base e sono quelli per cui nacque l’idea dell’Unione europea nel segno della pace e della prosperità dei popoli”.
Il capogruppo di Nuova Provincia Terni Daniele Longaroni ha dichiarato: “Siamo soddisfatti dell’adesione alla mozione da noi presentata anche da parte della maggioranza e quindi di tutto il Consiglio. E’ giusto che quando si parla di pace e di democrazia non vi siano divisioni e steccati, perché è un tema che riguarda tutti e il futuro nostro e delle generazioni che verranno. Sotto questo è doveroso da parte dell’Unione europea affrontare l’emergenza profughi creando corridoi umanitari e condizioni adeguate per l’accoglienza di chi fugge dalla guerra”.