“C’è qualcosa di sadico in coloro che continuano a cavalcare politicamente l’onda emotiva dell’incendio alla Ferrocart, un evento tanto grave che ha travolto la nostra città, per il gusto di sputare veleno contro un’amministrazione il cui operato verrà giudicato dai cittadini nelle urne alla fine del mandato”. Lo dichiara in una propria nota l’assessore all’ambiente Benedetta Salvati.
“Un sadismo che nasce da una ideologica incapacità di amare che da sempre ha impedito a questi personaggi e ai loro predecessori di essere innamorati, paradossalmente, proprio della città di San Valentino. Altrimenti non si spiegherebbero gli scempi fatti da costoro in oltre 70 anni e che vorrebbero pure tornare a perpetrare insieme ai nuovi alleati”.
“Da giorni consiglieri comunali e partiti dell’opposizione non fanno altro che mistificare la realtà. Addirittura si è arrivati a contestare la vendita di un frustolo di terreno deliberata a pochi mesi dall’insediamento della nostra giunta all’esito di un procedimento iniziato nel 2017 e a completamento di un’area molto più ampia il cui atto di compravendita fu fatto, guarda caso, proprio durante le lunghissime amministrazioni che ci hanno preceduto. Si è contestato il fatto che abbia risposto un assessore diverso dall’assessore all’ambiente rispetto a questo tema: ma se qualcuno fosse meno accecato dal desiderio di screditare l’immagine di chi è stato chiamato ad amministrare questo quinquennio, si sarebbe reso conto che su delibere d’urbanistica non può che rispondere l’assessore all’urbanistica. L’assessore Cini non si è sostituito a nessuno, ma è andato a chiarire ciò che era giusto chiarire, non a chi mente sapendo di mentire, ma ai cittadini che hanno il diritto di sapere la verità”. “Ad oggi non mi risulta che su quell’area sia stata manifestata la volontà da parte di qualcuno di costruire un impianto di trattamento di rifiuti analogo a quello esistente, anche perché avrebbe avuto difficoltà ad essere realizzato almeno con noi al governo della città, al contrario di ciò che è accaduto in passato”.
“Gli impianti di recupero di materia dalla raccolta differenziata sono strategici: sembrerebbe che almeno questo sia assolutamente chiaro a tutti. Ma la localizzazione e la disponibilità di spazio sono concetti assolutamente non considerati anni indietro”.
“Proprio per questo l’impianto di recupero di materia alla cui progettazione Asm sta lavorando sin dal nostro insediamento e che ora è stato proposto dalla partecipata del Comune tramite Auri al Ministero in risposta a un bando Pnrr è localizzato in un’area lontana da centri densamente popolati (né sulla luna né sulla croce come si è voluto ironizzare) e prevede spazi ampi per il deposito e la messa a riserva dei rifiuti, condizioni queste che riducono i rischi legati a possibili eventi che per un motivo e un altro potrebbero accadere in un sito dove il materiale stoccato è fortemente infiammabile”.
“Non devo essere invitata a ragionare sul piano regionale dei rifiuti, lo faccio e l’ho fatto condividendo con la Regione il concetto che il termovalorizzatore di Terni non può entrare nel ciclo dei rifiuti urbani a chiusura dello stesso semplicemente perché la conca ternana è sotto infrazione comunitaria per la qualità dell’aria”.
“La strategia regionale parla infatti di nuovo impianto e non di impianto esistente. Non ci sono veti politici e mi viene da sorridere quando si chiede a noi di affrontare il tema del piano regionale sapendo che il problema dei rifiuti in Umbria, a guida da sempre PD, non si è mai voluto affrontare seriamente inserendo nel piano precedente e nei suoi aggiornamenti tutto e il contrario di tutto con il risultato che poi niente è stato fatto. Prima si è parlato di termovalorizzazione in due impianti uno per provincia (a Terni già c’era e a Perugia non è stato mai fatto), poi di recupero di materia prevedendo dei poli impiantistici, anche quelli mai realizzati. Il risultato di tanta inerzia e poco coraggio è stato di avere riempito di rifiuti i calanchi di discariche diventate enormi bombe ambientali e mettendo a dura prova diversi territori regionali”.
“Penso che sarebbe meglio tacere perché anche in questo caso l’effetto delle non scelte ha portato a conseguenze negative irreversibili”.
“Per quanto riguarda prevenzione e controlli, credo che instillare il dubbio nella popolazione che non si facciano o che il Comune non se ne interessi o che non se ne faccia promotore quando è necessario, sia assolutamente poco rispettoso del lavoro delle istituzioni, degli enti e dei corpi che si occupano proprio di questi aspetti in fase preventiva, di monitoraggio e di controllo del rispetto di regole e prescrizioni, enti con i quali c’è una continua condivisione di temi e che esercitano in autonomia le proprie competenze consapevoli di ciò che è necessario fare per garantire la salute, la tutela ambientale, la sicurezza e l’incolumità dei cittadini”.
“Nessuno si nasconde, vado avanti a testa altissima nonostante in questi giorni lo sport preferito della minoranza sia stato accusare l’assessore l’ambiente e il sindaco”.
“Seguo quotidianamente, da mezz’ora dopo l’inizio dell’incendio, l’evoluzione della situazione attenendomi a ciò che gli organi preposti mi dicono di fare, con la competenza necessaria però per capire se ciò che si sta facendo è corretto o meno”.
“Chi solleva dubbi sulla bontà dei dati messi a disposizione dagli enti preposti a darli solo perché, in una giornata particolarmente ventosa seppur successiva all’incendio, i valori delle polveri erano, come ovvio, bassi dimostra di non avere alcuna cognizione sui temi di cui parla e prende in giro l’intelligenza dei cittadini con l’intento di instillare dubbi che servono solo per giustificare la sua esistenza”. “Si ritorna quindi al sadismo iniziale, concetto per il quale ci si augura che tutto vada male perché almeno è possibile gettare fango su coloro che oggi hanno il privilegio di amministrare questa città”.
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