Durante la mattina dello scorso 16 febbraio a Terni, i militari del Nucleo Operativo e Radiomobile del locale Comando Compagnia Carabinieri, unitamente a personale del Nas di Perugia, del Nucleo Carabinieri Ispettorato del Lavoro di Terni e agli Ispettori Civili dell’Ispettorato Territoriale del Lavoro di Terni, al termine di una mirata attività volta ad infrenare i fenomeni dello sfruttamento del lavoro nero, della mancata sicurezza sui luoghi di lavoro e per verificare la corretta applicazione del protocollo Covid-19, hanno rilevato quanto segue presso alcuni locali commerciali del centro cittadino: presso un esercizio commerciale etnico rumeno di alimentari e generi vari con sede in viale Curio Dentato i militari operanti hanno deferito in stato di libertà alla competente Procura della Repubblica il titolare del negozio poiché, all’interno della citata attività, era stato montato un impianto di videosorveglianza senza le preventive autorizzazioni alla installazione ed al funzionamento.
Presso altro esercizio commerciale etnico rumeno di alimentari e generi vari con sede in viale Brin i militari operanti hanno deferito in stato di libertà alla competente Procura della Repubblica il titolare del negozio in quanto resosi responsabile delle violazioni relative alla mancata redazione del documento di valutazione rischi ed alla mancata nomina del responsabile del servizio per la prevenzione e protezione dei lavoratori sul luogo di lavoro.
L’uomo, che dopo aver sanato l’oggetto della contravvenzione penale dovrà pagare un ammenda pari ad euro 5.500, è stato sanzionato amministrativamente per aver occupato due lavoratori irregolari con contestuale sospensione dell’attività imprenditoriale (la sanzione amministrativa complessiva è pari ad euro 6.100); allo stesso, e ad un suo dipendente, è stato contestato l’illecito amministrativo dell’accesso sul luogo di lavoro senza “green pass” (la sanzione amministrativa è pari ad euro 1.200 euro); infine, il personale del Nas di Perugia dopo aver riscontrato la presenza di 42 kg di cibo scaduto e/o in cattivo od errato stato di conservazione, nonché la presenza di carni al banco oggetto di macellazione senza la prevista autorizzazione, sanzionava amministrativamente il titolare per complessivi euro 3mila euro.
In totale sono state elevate ammende per complessivi 7.049,37 euro, sanzioni amministrative per complessivi 10.300 euro.
Foto: Carabinieri ©