La Comunità Incontro Onlus plaude alla decisione della Consulta di “non ammettere” il referendum sulla depenalizzazione della cannabis e sulle sostanze stupefacenti. La struttura terapeutica fondata da Don Pierino Gelmini, condivide la scelta della Corte Costituzionale e ribadisce che non esistono “sostanze” leggere o terapeutiche da legalizzare. Il “no” è netto a qualsiasi tipo di sostanza che crei dipendenza, come la cannabis, il “si” è convinto per una vita libera dalle droghe. Alla luce di questo, la decisione della Consulta è un risultato importante per continuare ad operare e agire nel rispetto dei più alti valori della vita e rappresenta altresì uno slancio per lavorare con forza sulla prevenzione affinchè l’opinione pubblica sia pienamente informata sui rischi che può comportare l’assunzione degli stupefacenti.
Giampaolo Nicolasi, capostruttura della Comunità Incontro Onlus rimarca con l’occasione l’urgenza di strumenti aggiornati ed efficaci. “La vera emergenza non è un referendum sulla depenalizzazione della cannabis ma un adeguamento del DPR 309/1990 il Testo Unicoche fornisce agli attori che operano nel campo delle dipendenze le disposizioni necessarie per affrontare le conseguenze della droga. Il testo è fermo da trent’anni ed è doveroso aggiornarlo, per ripensare l’intero sistema dei servizi e degli interventi che riguardano la prevenzione, la cura e la riabilitazione delle patologie da dipendenza”.
“La diffusione del Covid – prosegue Nicolasi – le difficoltà dovute alla crisi economica e il conseguente disagio sociale, per noi operatori si traducono in soglia di massima allerta: le oscillazioni che registriamo nelle addiction sono sempre più significative e di nuove sostanze se ne contano centinaia ogni anno. In una fase difficile – sostiene il capostruttura – chiediamo alla politica e alle istituzioni di rafforzare il dialogo con gli operatori del settore affinché vengano fatte scelte concertate e pertinenti con l’attuale scenario e non pericolosi tentativi di depenalizzazione del consumo di cannabis che come risultato avrebbe portato ad un aumento dei casi di dipendenza da sostanze.”
“Alla luce della decisione odierna e dopo la Conferenza sulle dipendenze svoltasi lo scorso mese di Novembre a Genova, l’auspicio – conclude Nicolasi – è che il Governo tenga in considerazione le proposte fornite dal pubblico e dal privato e che venga incontro alle esigenze del settore”.
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