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Sanità orvietana in ginocchio, l’appello della Cgil alle istituzioni locali: “Bisogna alzare la voce”

Sconforto, sgomento, indignazione, sfiducia, incertezza: sono solo alcuni dei sentimenti che pervadono gli operatori sanitari ed i cittadini del territorio di Orvieto.”Il nostro termometro rileva quotidianamente una palese e costante sofferenza dei servizi nel nostro ospedale e nella sanità del territorio – scrive in una nota il coordinamento della Cgil dell’area Orvietana – I cittadini si rivolgono sempre più spesso a strutture private, poiché la presenza del pubblico indietreggia giorno dopo giorno. Liste di attesa oramai fuori controllo ed indegne di un territorio civile, sono conseguenza di una carenza cronica di personale che riguarda tutti i professionisti sanitari in tutti i servizi. E la situazione è in continua evoluzione negativa, con reparti oramai all’esasperazione”.

Grave, secondo la Cgil, è ad esempio la situazione della copertura organica per la cardiologia, la chirurgia e l’ortopedia. Per quanto riguarda l’oncologia, poi, il sindacato richiama l’attenzione su un recente studio della scuola Sant’Anna di Pisa che dimostra come sia diminuito del 16,9% il numero degli interventi per tumore alla mammella nella nostra regione, mentre il coordinatore regionale della “Lega nazionale lotta ai Tumori”, l’oncologo Antonio Rulli, ha denunciato come il diametro dei tumori operati in Umbria nel 2021 sia mediamente raddoppiato rispetto al 2019. “Tutti segnali che dimostrano come sia arretrata fortemente la prevenzione – denuncia ancora la Cgil orvietana – fatto ancora più esasperato in un territorio marginalizzato come quello di Orvieto. Ciò che ci preoccupa fortemente come organizzazione sindacale – concludono dalla Cgil – oltre alle difficoltà e al forte stress vissuto dai lavoratori della sanità, è il silenzio delle istituzioni locali, con in testa i sindaci”.
Foto: TerniLife ©
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