Torna ad Alviano nel week end la rassegna “Olio e Farro”, l’evento che mette insieme il gusto e il turismo slow. Il programma prevede un percorso enogastronomico, una mostra mercato al coperto, mostre, trekking e visite guidate, con un incontro sabato pomeriggio 27 novembre al Castello di Alviano con i rappresentanti nazionali e locali delle politiche agricole.
La manifestazione, come ogni anno, è organizzata da Comune, pro loco e rioni ed è finanziata dal Gal Ternano. Due le mostre, una dedicata ai funghi e una alle macchine da scrivere, la prima a cura di Giuseppe Laureti, la seconda è invece un piccolo viaggio nella storia delle macchine da scrivere, a cura di Leonardo Tardani. Nella due giorni di Alviano previsti anche trekking dal museo multimediale e della civiltà contadina alle casette di creta. Domenica degustazioni di vini e olio dei produttori locali.
Sabato dalle 16 e 30 il Convegno “Territorio e olio: assaggia la forza del gusto”. Previsti gli interventi del sottosegretario al ministero delle politiche agricole, alimentari e forestali, di alcuni parlamentari, del vice presidente della Regione Umbria con delega alle politiche agricole e agroalimentari, del sindaco di Alviano, del presidente regionale di Coldiretti, Albano Agabiti, anche in qualità di presidente dell’Oleificio Coltivatori diretti di Amelia e del presidente di ItalyHeart, Giovanni Crocelli.
La tavola rotonda sarà moderata da Beatrice Curci, giornalista, caporedattrice di StradeNuove. Sia sabato che domenica previste degustazioni enogastronomiche. Il sindaco di Alviano sottolinea che l’olio, il gusto, la terra e il turismo lento sono gli ingredienti giusti della ripartenza. Aggiunge poi che l’amministrazione comunale e la comunità di Alviano sono onorati di ospitare mostre, itinerari e un convegno con istituzioni nazionali e locali e produttori, sottolineando che la gente ha bisogno di tornare a godere di eventi come questo, in presenza. Tornare, ma in sicurezza, conclude, non dimenticando le misure anti covid per tornare lì dove prima della pandemia migliaia di persone potevano far esperienza delle ricchezze dell’Umbria.
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