“Il sindaco di Terni – dichiarano Alessandro Massari, direzione nazionale +E e Tiziana Benucci di +E Terni – ha emanato un’ordinanza inutile e dannosa. Inutile perché la prostituzione non è un reato, lo è solo il suo sfruttamento. Dannosa perché è indeterminata, vietando comportamenti non ben definiti come il “saluto allusivo”, l’abbigliamento indecoroso e altri ancora, rendendo ai cittadini impossibile il rispetto delle norme, come già tante volte avvenuto in altre città.
Conosciamo i problemi di decoro e di traffico, ma non è questo il modo per risolverli efficacemente. Esiste una soluzione effettiva: regolamentare la prostituzione, già legale in Italia, come accade in Germania, Austria, Olanda, Svizzera, Paesi dove esistono spazi dedicati per garantire la prostituzione in condizioni di sicurezza, tutela della salute, effettuando controlli seri. Si adotti lo stesso modello.
In Italia invece la prostituzione, essendo non regolamentata, è sinonimo di schiavitù, sfruttamento, dis-ordine pubblico, diffusione di malattie, “evasione fiscale” e naturalmente è causa anche del degrado dei luoghi dove si svolge liberamente e senza alcun decoro, innanzitutto per le prostitute.
Proponiamo quindi al sindaco di Terni di ritirare la goffa ordinanza con le quale finge di poter stroncare il degrado con atti di bandiera senza risolvere realmente il problema e si faccia promotore nel Consiglio Comunale della nostra proposta: chieda al Parlamento di regolamentare il fenomeno. Ora sta a Latini raccogliere la sfida o accontentarsi dell’ennesima transumanza del degrado verso altre vie o piazze di Terni, senza aver risolto il problema”.
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