Il Vice Segretario della Lega Umbria, Riccardo Augusto Marchetti, interviene in merito alla mancata pre-apertura della caccia nel calendario venatorio proposto dall’Assessore Roberto Morroni (Forza Italia) per la stagione venatoria 2021/2022 e chiede alla Giunta di rivedere il documento.
“È assurdo che in un momento storico nel quale la caccia viene da molti relegata a mero sport, l’Assessore regionale Roberto Morroni (Forza Italia) non faccia nulla per difendere questa nobile tradizione e perseveri ad avere un atteggiamento ostile nei confronti delle associazioni venatorie – attacca l’onorevole della Lega, Riccardo Augusto Marchetti – il mancato inserimento delle giornate di pre-apertura nel calendario venatorio approvato dalla Giunta, che peraltro presenta diverse incongruenze rispetto alla bozza votata in Terza commissione dalla Lega lo scorso giugno, è una conseguenza del mancato ascolto da parte dell’assessore delle istanze pervenute dal mondo venatorio. Il Ministero si è limitato a inoltrare alle regioni una lettera, che non ha alcun potere vincolante non avendo forza di legge – spiega – la normativa europea prevedeva che venisse stilato un unico documento a livello nazionale che regolamentasse il prelievo della tortora, cosa che però non è stata fatta. Nelle vicine Marche, dove l’assessorato alla caccia è in capo alla Lega – sottolinea Marchetti, che nelle Marche ricopre il ruolo di Commissario regionale – nel calendario venatorio sono state inserite le giornate di pre-apertura e il prelievo della tortora, che in Umbria invece è vietato. Il parere negativo di ISPRA in merito alla pre-apertura e alla possibilità di aprire la caccia alla specie della tortora non ha certo scoraggiato l’assessore marchigiano Mirco Carloni che, a differenza di quanto accade in Umbria, ha un dialogo costante con i rappresentanti delle associazioni venatorie e ha deciso con coraggio di lavorare affinché le necessità esposte venissero accolte. È doveroso che la Giunta riveda il documento e dia ai cacciatori umbri la possibilità di praticare l’attività venatoria nelle prime domeniche di settembre, come peraltro era previsto nella bozza del Calendario – conclude Marchetti – se manca l’ascolto da parte delle istituzioni, viene meno la fiducia che gli umbri hanno riposto in noi, e questo la Lega, primo partito con quasi il 38% dei consensi, non può né deve permetterlo”.
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