“Queste battaglie non si possano lasciare esclusivamente nelle mani dei sindaci. A questo punto occorre l’interessamento della politica tutta, regionale e nazionale, perché questi problemi che riguardano le nostre comunità sono di interesse generale e ne vanno della dignità delle comunità stesse”. Lo dice il sindaco di Montecchio e presidente dei Piccoli Comuni Anci Umbria, Federico Gori, annunciando la decisione della Cassa di Risparmio di Orvieto di chiudere la filiale di Montecchio.
“In questi mesi come sindaco – dice Gori – ho lottato silenziosamente e convintamente per scongiurare la chiusura dell’unica banca presente nel nostro comune, di quel servizio indispensabile per cittadini e piccole e medie imprese che insistono e resistono nel nostro territorio. Purtroppo questo non è bastato. Mi è stato infatti comunicato, come a diversi altri colleghi, che ad ottobre la filiale chiuderà”. Il sindaco ricorda poi che “la Cassa di Risparmio di Orvieto si è sempre definita ‘la banca del territorio’ ed è nata e cresciuta soprattutto grazie ai clienti che hanno affidato nelle sue mani i propri risparmi, spesso di una vita intera, e per questo mai avrei immaginato una decisione così drastica, irrispettosa nei confronti di tutti coloro che l’hanno sempre considerata ‘la banca di famiglia’.
Siamo dentro ad uno dei momenti storici più complicati – nota Gori – con una pandemia che ha fatto tremare le gambe a molte attività commerciali, ma al tempo stesso ha ridefinito il concetto di vivere nei borghi, decantandoli come territori ideali per una migliore qualità della vita, spingendo gli abitanti delle città a trasferirsi in questi luoghi, senza tener conto però che senza servizi non c’è sviluppo né sostenibilità.
In una fase in cui si parla di ripresa, di resilienza, di gestioni fondi provenienti dal Pnrr, questo trend di chiusure e smantellamenti di servizi è un vero e proprio controsenso”, sostiene il primo cittadino. Ora, come sempre – aggiunge – ci rimboccheremo nuovamente le maniche e proveremo a sensibilizzare altri istituti di credito affinché non abbandonino completamente i nostri territori, sperando che la nostra battaglia venga rafforzata da una posizione netta della Regione Umbria e dei parlamentari umbri, deputati a rappresentarci nelle autorevoli sedi”.