Preoccupazione per la tenuta del sistema sanitario regionale, per il taglio delle indennità Covid e per le 1.500 assunzioni a tempo indeterminato che erano state promesse e invece ancora non ci sono. Lo dice Thomas De Luca, consigliere M5S.
Non si può ignorare il drammatico grido d’allarme lanciato dai sindacati per la situazione della sanità in Umbria. Rispetto la richiesta di audizione in terza commissione che è stata avanzata, crediamo sia estremamente necessario che la stessa avvenga al più presto, e quindi prima della pausa estiva, e soprattutto in presenza della presidente Donatella Tesei. Siamo a un passo da un nuovo stato di agitazione per la difficoltà a chiudere il bilancio 2020, per la crescita della mobilità passiva verso altre regioni, per le liste d’attesa che continuano ad allungarsi, mentre i bisogni di salute della cittadinanza sono sempre maggiori. Criticità che come riportato dagli organi di stampa riguardano persino i tempi di vestizione del personale medico, previsti dal contratto nazionale ma che in Umbria non sono riconosciuti. Mancano le assunzioni, mancano le indennità e manca il contratto decentrato. Soprattutto, chi si laurea all’Università di Perugia poi va a lavorare in Toscana o in Emilia e questa situazione rischia di trasformarsi in una vera catastrofe per la sanità umbra, significa non essere più in grado di garantire risposte di qualità ai cittadini della nostra regione. I sindacati lamentano anche la mancata ripresa delle attività ordinarie negli ospedali del territorio e difficoltà incredibili per l’effettuazione di esami clinici. Per fare una gastroscopia ormai molti umbri sono costretti a rivolgersi ai privati o fuori regione. Di fronte a tutto questo la risposta della giunta è stata l’ulteriore taglio delle risorse già concordate per indennità covid per 2,8 milioni. Da tempo ormai denunciamo una situazione che diversi operatori sanitari ci descrivono come drammatica. Il disegno che porterà alla privatizzazione della sanità umbra da parte della Lega appare ormai evidente. C’è il pericolo di uno stato di mobilitazione e per questo chiediamo che venga accolta quanto prima la richiesta dei sindacati di audizione in terza commissione e che al confronto partecipi direttamente la presidente Tesei.