Maglia nera della raccolta differenziata al Comune di Montefalco. Il report di Arpa mostra per l’ennesimo anno le solite scarsissime performance di differenziata. A Montefalco la raccolta è pari al 35,1% con qualità delle raccolte dell’organico veramente insignificanti. Lo dice il consigliere regionale Thomas De Luca. Mentre in base alla dgr n. 34 della Regione Umbria del 18 gennaio 2016, le modalità organizzative stabilite da ciascun comune erano finalizzate a conseguire un obiettivo di raccolta differenziata non inferiore al 60% per il secondo semestre dell’anno 2016, non inferiore al 65% per l’anno 2017 e non inferiore al 72,3% per l’anno 2018. “In caso di inadempienza – si legge nella dgr – sono esercitati i poteri sostitutivi anche con la nomina di un commissario”. Sono dati chiarissimi quelli che spiegano lo stop nella raccolta dei rifiuti all’interno della Regione. In Umbria il progredire dell’ottimizzazione della raccolta differenziata ha subito un brusco rallentamento nel 2020 rispetto al 2019 con un semplice 0,1% in più, tanto è vero che sono state raccolte oltre 290 mila tonnellate rispetto alle 300 mila dell’anno precedente. L’analisi di Legambiente relativa a questi dati mostra come addirittura ci sia una regressione nelle performance della raccolta. Come dichiarato da Maurizio Zara, presidente di Legambiente: “Oltre ad avere ancora tutta la Valnerina senza raccolta differenziata, diversi comuni hanno un Rd medio del 55,6%, una produzione annua totale di rifiuti di 567 kg/abitante, la più alta della regione, e infine una qualità della frazione organica decisamente peggiorata nel 2020”. Le rilevazioni di Arpa dimostrano chiaramente come il Comune di Montefalco sia chiaramente in stato di violazione rispetto alla dgr del 2016, evidenziando dati clamorosamente inferiori alla media minima richiesta e necessaria come da programma regionale. Per questo abbiamo presentato un’interrogazione alla presidente Donatella Tesei e alla giunta regionale per sapere “quali azioni intenda mettere in atto nei confronti del Comune di Montefalco e gli altri che come da rilevazioni Arpa sono in violazione della dgr che prevede l’attivazione dei poteri sostitutivi da parte della Regione Umbria anche con la nomina di un Commissario ad acta”.
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