Non si ferma la marcia delle imprese straniere. Al primo trimestre 2021 risulta che il 9,7% è a conduzione straniera, (cioè imprese individuali con titolare nato all’estero o società di capitale con almeno il 50% di cariche e quote in mano a stranieri o società di persone o cooperative con almeno il 50% dei soci o degli amministratori straniero ndr), al 31 dicembre 2020, l’anno della pandemia, incidevano per il 9,4% sul totale delle aziende operanti in Umbria.
Nessun “effetto frenata” dunque a causa della crisi innescata dal virus, piuttosto prosegue la marcia costante (nel 2019 erano 8.785, nel 2020 sono 9.059, al I trimestre dell’anno raggiungono quota 9.161).
Ad una analisi tendenziale si evidenzia una forbice in positivo di oltre 300 imprese. Al primo trimestre dell’anno in corso infatti, le aziende iscritte al Registro Imprese della Camera di Commercio dell’Umbria sono 9.161 (di cui 7.053 localizzate a Perugia e 2.108 a Terni) mentre alla fine del primo trimestre del 2020, la quota era di 8.803 imprese (di cui 6.810 Perugia e 1.993 Terni). E’ quanto risulta dalla fotografia scattata dalla Camera di Commercio dell’Umbria che ha inteso analizzare il fenomeno dell’imprenditoria straniera nel suo impatto con l’evento pandemico.
I settori Non si registrano cambiamenti significativi nella composizione settoriale. Chi arriva in Italia, secondo gli ultimi dati disponibili al I trimestre 2021, si “butta” sostanzialmente nel commercio (2.859 le aziende registrate) e nelle costruzioni (2.376). Segue il comparto dei servizi di alloggio e ristorazione ma a notevole distanza. Sono registrate in questa attività 722 aziende in tutta la regione.
L’impresa straniera offre lavoro a 15.302 addetti, di cui 3.678 nel commercio, 3.285 nelle costruzioni, 2.134 nell’industria, 2.053 nei servizi di alloggio e ristorazione, 1.114 nell’agricoltura. La forma giuridica è la ditta individuale per 7.009 aziende su 9.161. le società di capitale sono 1.384, sono 670 le società di persone.
“Malgrado la crisi causata dal Covid-19 gli imprenditori immigrati continuano a crescere e sembrano resistere – sottolinea il Presidente della Camera di Commercio dell’Umbria, Giorgio Mencaroni – questo si potrebbe spiegare con il fatto che chi è nato all’estero può essere stato costretto a cercare un’alternativa al mercato del lavoro dipendente a causa della crisi, certo è che l’impresa a conduzione straniera è un trend in crescita costante negli ultimi anni”.
L’imprenditoria individuale: un focus sui paesi di origine
Limitando il campo di osservazione alle sole imprese individuali (l’unica forma giuridica per la quale è possibile associare univocamente la nazionalità del titolare a quella dell’impresa), i dati restituiscono un’immagine nettamente strutturata delle provenienze degli imprenditori stranieri.
Tra gli imprenditori nati all’estero (sono 14.542 gli imprenditori stranieri e censiti dal Registro Imprese della Camera di Commercio dell’Umbria su una platea totale di 147.516 capitani d’impresa operanti in Umbria) la comunità più numerosa è quella romena con 1.706 imprenditori, seguono gli albanesi con 1.384 imprese individuali registrate e la comunità marocchina operante con 1.260 aziende individuali. Il quarto Paese di provenienza per numero di imprenditori è la Svizzera con 865 aziende e la Cina con 703 aziende. L’analisi condotta attraverso il Registro delle Imprese fa emergere cluster settoriali legati ai paesi d’origine: i romeni e gli abanesi operano per lo più nelle costruzioni, nelle attività di commercio al dettaglio si concentrano i marocchini.
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