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Censimento alberi monumentali, a Villa Centurini si trova quello più alto

Il primo censimento degli alberi monumentali italiani viene effettuato nel 1982 dall’allora Corpo Forestale dello Stato; dal 2014 con decreto viene istituito per legge l’elenco nazionale e viene ufficialmente investito il CFS diventato oggi Carabinieri Forestale; la tenuta e la pubblicazione dell’elenco è a carico del Ministero delle Politiche Agricole Alimentarie e Forestali.

Oggi l’elenco conta 174 alberi presenti nel territorio umbro di cui 121 nel perugino e 53 nel ternano.

I criteri per l’inserimento degli alberi nell’elenco vanno dalle dimensioni all’età, dal valore storico culturale religioso al valore paesaggistico, dall’architettura vegetale alla rarità botanica.

Terni è il comune che annovera il maggior numero di alberi (38) seguita da Spoleto (37) e Perugia (29).

In San Pietro in Monte nello spoletino si trova il faggio con il maggior diametro (735 cm) mentre nel ternano, in Villa Centurini, si trova l’albero più alto, un pioppo nero della misura di 33,50 metri.

L’albero più longevo è l’olivo di Sant’Emiliano con i suoi 1700 anni di età; è situato nel territorio del comune di Trevi, la cui storia si lega al santo vissuto nel 300 d.c.

L’olivo di Sant’Emiliano è al quarto posto degli alberi più longevi d’Italia ma ha la particolarità di essere quello situato più a nord e di aver passato indenne le numerose gelate invernali.

 

L’architettura vegetale migliore la registrano 2 querce di età stimata superiore ai 200 anni, che si trovano a Valbiancara (Pg), con circonferenza di 634 cm, e Nottoria (Pg), con circonferenza di 535 cm.

 

Circa la metà degli alberi si trovano in ambiente urbano, segno come anche all’interno delle nostre città si trovano alberi di grandi interesse.

Con cadenza annuale viene aggiornato l’elenco con l’aggiunta o la sottrazione degli alberi rilevati sul territorio nazionale di interesse.

Nell’elenco del 2021 si è rilevato un decremento di 3 alberi rispetto all’elenco dell’anno precedente; tra questi si è registrata la caduta di un pino domestico secolare a seguito di un forte temporale nella zona di San Feliciano nel 2020.

Foto: Carabinieri Forestale ©

 

 

 

 

 

 

 

 

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