Cambio al vertice dell’Istess, l’Istituto culturale della Diocesi di Terni. Al termine di una partecipatissima assemblea che si è svolta il 17 giugno al Museo Diocesano ed è stata introdotta dal vescovo Giuseppe Piemontese, Stefania Parisi ha lasciato dopo 22 anni la guida dell’Istituto di Studi Teologici e Storico-Sociali. Al suo posto è stato eletto Arnaldo Casali, fino ad oggi direttore artistico del Terni Film Festival.
“Mettere al centro l’uomo, in tutte le sue dimensioni, promuovendo un umanesimo integrale” è stato l’invito di padre Piemontese, che dell’Istess è presidente. Il vescovo ha avuto parole di apprezzamento in particolare per il Seminario filosofico e il Terni Film Festival, le due iniziative fondate da Stefania Parisi, invitando al tempo stesso alla continuità e al rinnovamento.
“L’Istess non è chiamato a fare catechesi, ma a proporre all’uomo quella visione di verità, giustizia e amore che proviene dal Vangelo” ha detto padre Piemontese. “E’ necessario promuovere il dialogo tra scienza, fede e cultura, andando alla ricerca dei segni della verità, dovunque essi siano”.
“Chiunque mi sta davanti custodisce dei segni di verità – ha aggiunto il Vescovo – a prescindere dal popolo a cui appartiene e dalla cultura da cui proviene. Dobbiamo raccogliere questi segni per arricchirci e aprirci al dialogo”.
L’Istituto di Studi Teologici e Storico Sociali è stato fondato nel 1975 dal vescovo Santo Quadri, come scuola diocesana di teologia. Nel 1982 è stato radicalmente riformato dal vescovo Franco Gualdrini, che ne ha fatto un centro culturale affidato a laici e aperto anche alla filosofia, alla storia, alla letteratura e all’arte. Nel 2001 una nuova riforma è stata promossa dal vescovo Vincenzo Paglia, con la trasformazione in associazione culturale con personalità giuridica, e una direzione eletta democraticamente dai soci.
Stefania Parisi è nata a Terni nel 1946. Insegnante di filosofia, si è impegnata nel volontariato cattolico sin da adolescente come dirigente dell’Azione Cattolica (di cui è stata presidente diocesana della sezione giovani dal 1966 al 1977) e del Centro Italiano Femminile (presidente provinciale dal 1977 al 1987). Per molti anni consigliere comunale, è stata assessore alla scuola e all’ambiente del Comune di Terni dal 1994 al 1998.
Nominata direttore dell’Istess nel 1999, ha promosso – tra l’altro – il Giovedì del Libro, la pubblicazione della Storia di Terni di Pompeo De Angelis e di numerosi altri volumi di storia, filosofia e arte, il Campus Universitario, attività dedicate all’ecumenismo e al dialogo interreligioso, e le riviste Passaggi e Adesso. Innumerevoli le conferenze e i convegni organizzati in vent’anni, le mostre di arte e fotografia ospitate dal Cenacolo San Marco, i giovani coinvolti con stage universitari, progetti di alternanza scuola lavoro e attività di volontariato. Ha fondato il Seminario filosofico, il progetto Popoli e Religioni e – nel 2005 – il Terni Film Festival, cresciuto negli anni fino a diventare una manifestazione di rilievo internazionale, che ha ricevuto per cinque volte la Medaglia del Presidente della Repubblica.
Sotto la direzione di Stefania Parisi l’Istess, da organismo diocesano è diventato un punto di riferimento culturale per l’intera città di Terni e – con il festival – per il mondo del cinema.
Arnaldo Casali è coetaneo dell’Istess, essendo nato a Terni anche lui nel 1975. Laureato in Storia Medievale, è giornalista professionista e ha lavorato per quindici anni al Giornale dell’Umbria e nell’ufficio stampa della Diocesi. E’ responsabile per la comunicazione del Pontificio Istituto Teologico Giovanni Paolo II e collabora con il Festival del Medioevo di Gubbio e con le riviste BenEssere e TPI. Ha scritto l’opera teatrale Il giullare di Assisi e i libri Tra cielo e terra. Cinema, artisti e religione (Pendragon 2011), Maria Eletta. Una monaca ternana sulle strade d’Europa (2018), Zombi. Strane storie di santi (Graphe.it, 2019), C’era una volta il Medioevo (Efg, 2020) e Accadde a Natale (Graphe.it, 2020). Si è occupato in particolare di francescanesimo e della figura di San Valentino, vescovo di Terni e protettore degli innamorati, al quale ha dedicato i libri Valentino. Il segreto del Santo innamorato (Dalia, 2014) e Sulle tracce di Valentino (Bct 2019); è direttore della rivista multimediale “Adesso” e ha pubblicato, tra l’altro su Medioevo, Wonderlust, Worldpass, Avvenire e L’Osservatore Romano.
Ha collaborato con il Terni Film Festival sin dalla prima edizione e ne è stato direttore artistico dal 2014 al 2021. Membro della giuria ecumenica del Festival di Varsavia nel 2019, è stato insignito – unico straniero – del premio “Ambasciatore di Libertà” della città di Breslavia. E’ il quinto direttore dell’Istess.
Il nuovo consiglio direttivo è composto da otto membri: Riccardo Beltrami, Stefano de Majo, Beata Golenska, Veronica Manzini, Cristina Montesi, Paola Mostarda, Duccio Penna e Paolo Cicchini.
La richiesta di rinnovamento non è stata disattesa: sette sono i nuovi ingressi, mentre uno solo è stato confermato. Particolarmente eterogenea e pluralista la composizione: l’età spazia dai 30 ai 70 anni e della squadra fanno parte volontari del Festival e figure autorevoli nel panorama culturale della città.
“Abbiamo due insegnanti, un prete, un artista, una diplomatica, un’economista, una studentessa universitaria e un critico d’arte” commenta Casali. “E pure in assenza di quote rosa e senza candidature o indicazioni di voto, anche in questo direttivo – come nel precedente – sono stati eletti quattro uomini e quattro donne. D’altra parte non dimentichiamo che in 46 anni di storia l’Istess è stato diretto per 33 anni da donne e per 13 da uomini. Segno evidente che il patriarcato si supera con la cultura, non con le imposizioni di legge, ma soprattutto che c’è chi la parità di genere la predica e chi la pratica”.
“Il volontariato è stato la grande risorsa e la chiave di lettura dell’Istess – commenta Stefania Parisi – lo spirito di collaborazione, la partecipazione per amore e passione, la piena condivisione degli obiettivi da raggiungere, un forte senso civico e un personale coinvolgimento nelle vicende della vita democratica del proprio territorio. Solo con queste premesse la gratuità del proprio agire diventa costruttiva, moralmente esaltante, pedagogicamente creativa e “segno profetico” di fratellanza e di pacifica convivenza. E diviene anche forza rivoluzionaria in un mondo dove tutto è monetizzato e il mercato sembra determinare non solo le grandi scelte economiche dei poteri pubblici ma anche le piccole scelte personali della vita quotidiana”.