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Scomparsa Barbara Corvi, svolta nelle indagini: arrestato un uomo

Nelle prime ore dell’alba di oggi, martedì 30 marzo, è stato arrestato un uomo per omicidio dai Carabinieri di Terni su disposizione del procuratore capo della Procura della Repubblica Alberto Liguori.

Barbara Corvi, giovane donna di Amelia, scomparve nel nulla nell’ottobre del 2009.

Come riporta il Corriere dell’Umbria, le indagini furono archiviate in un primo momento, ipotizzando un allontanamento volontario, poi, a fine luglio 2020 un pentito di ‘ndrangheta di origine calabrese, che avrebbe collaborato circa 20 anni fa con la giustizia e che sarebbe stato inserito per anni in un programma di protezione, rilasciò dichiarazioni che portarono all’apertura del caso. L’uomo venne anche sentito dalla Procura di Terni e, sulla base delle sue rivelazioni, vennero riprese le indagini che ora, a quanto annunciato dai carabinieri, hanno portato all’arresto di un uomo. L’ultimo a vedere Barbara Corvi fu, quel 27 ottobre di 12 anni fa, il marito, Roberto Lo Giudice, che ha sempre sostenuto la tesi dell’allontanamento volontario.

Lo Giudice, intervistato in occasione della riapertura del caso anche dalla trasmissione “Chi l’ha visto”, ha sempre ripetuto la sua ricostruzione delle ultime ore in cui la donna era stata vista ancora in giro per Amelia, ovvero di averla riportata a casa dopo un appuntamento dal commercialista ma di non averla più ritrovata al suo rientro, ipotizzando, per l’appunto, che si potesse essere allontanata di sua volontà.

familiari di Barbara Corvi, in particolare la sorella, in questi anni hanno sempre tenuto vivo il ricordo della donna, organizzando sempre eventi e manifestazioni per sensibilizzare l’opinione pubblica verso la ricerca della verità ogni 27 ottobre, in occasione dell’anniversario della scomparsa.

“Nell’elenco dei nomi delle vittime innocenti delle mafie – scriveva il 26 febbraio scorso il Comitato a sostegno di Barbara – leggeremo anche quello di Barbara Corvi. Accogliamo con profonda emozione questa notizia, che ha un forte valore per tutte e tutti noi. Perché la storia di Barbara è costitutiva del nostro impegno, di una memoria strettamente connessa alla richiesta di verità e di giustizia. Perché la storia di Barbara Corvi apre uno spaccato importante nella riflessione sulle donne e sulle relazioni impregnate di potere mafioso. Perché per la prima volta, in questo importante elenco che nasce dalla volontà di dare nome e dignità a tutte le storie delle vittime innocenti delle mafie, compare una storia della nostra regione. Un passo importante che crediamo possa rappresentare l’inizio di profonde riflessioni e proposte. Oggi, come sempre, Libera Umbria rinnova la promessa di tradurre la memoria in impegno, nel continuare ad affiancare la famiglia Corvi nel lungo percorso verso la verità, costruendo giustizia”.

Seguiranno aggiornamenti sulla notizia.

Foto: TerniLife ©

 

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