“Credo siano maturi i tempi perché torni a riunirsi, senza aspettare oltre, la Conferenza dei sindaci sulla sanità della provincia di Terni”. Lo chiede il sindaco di Narni, Francesco De Rebotti, che in un comunicato spiega le ragioni della sua richiesta.
Ecco il testo: “Lo dico poiché quest’organo consultivo è di determinante importanza in questa fase in cui si sta ridiscutendo l’assetto organizzativo e funzionale della sanità regionale che deve necessariamente tener conto della pandemia e delle esigenze di cambiamento che essa impone anche, e soprattutto, al settore sanitario.
Un nuovo assetto che è stato già prefigurato nel Libro Bianco che la giunta regionale ha elaborato e su cui è necessario si esprimano i territori, facendo proprie le osservazioni a più riprese avanzate da soggetti del settore, dalle istituzioni, dalle norme sindacali ed associative, dai cittadini. Sul tavolo le prospettive di una sanità territoriale messa a dura prova dal periodo pandemico che stiamo attraversando e che ha bisogno di fare nuovi e ingenti investimenti su servizi di prossimità e domiciliarizzazione delle cure soprattutto per i soggetti più fragili e cronici.
Sul tavolo anche il rafforzamento dei distretti a garanzia di tutto questo e non sul loro allontanamento dalla realtà locale. E sul tavolo anche la riorganizzazione del sistema delle cure ospedaliere da indirizzare fortemente verso un modello di specializzazione ed integrazione delle funzioni sostenuto da interventi strutturali attesi da tempo e di nuova concezione, insieme a quelli sul capitale umano e professionale dei nostri presidi. A corollario di tutto ciò, le forme organizzative che non possono mortificare storia e futuro, in particolare di questo territorio del sud dell’Umbria.
Per dare corpo ad una discussione e riflessione comune, profonda, efficace, aperta ai contributi esterni, serve necessariamente ripartire dalla Conferenza dei sindaci del territorio la cui convocazione spetta alla città capoluogo, a Terni. Sono certo che questo sia il metodo e la prassi migliore da mettere in campo nella funzione di rappresentanti delle esigenze e della prospettiva del territorio per poi arrivare ad un confronto serrato con la Regione”.
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