In merito alla iniziativa di ieri mattina 4 marzo in Regione sulla sanità ternana, si registrano le prese di posizioni di alcuni consiglieri comunali.
“L’atto che abbiamo posto all’attenzione della 3° commissione consiliare regionale, votato all’unanimità in commissione consiliare e poi in consiglio comunale, sulle esigenze sanitarie del territorio ternano – dichiara il consigliere della Lega Sergio Armillei – è stato ascoltato con attenzione dai consiglieri regionali e dalla presidente Pace e ha dato adito alla volontà di istituire un programma di interlocuzioni da parte della commissione con i comuni per avere la possibilità di essere sempre aggiornati sulle variegate situazioni sanitarie dell’Umbria.
Si è disquisito sull’assetto gestionale della sanità umbra fra la possibilità di 2 aziende ospedaliere, della possibilità di istituzione di un istituto di ricovero e cura a carattere scientifico (IRCCS) del quale l’Umbria, al contrario della maggioranza delle altre regioni, ne è sprovvista. E’ invece determinante che si faccia, per non essere una regione fanalino di coda nel futuro della sanità.
Ho messo in evidenza che nelle prossime sfide, previste anche dal piano nazionale di resistenza resilienza (PNRR), è necessario essere pronti a questi cambiamenti avendone le strutture e i professionisti in numero e qualità sufficienti.
A fronte di decine di milioni di interventi di risanamento, l’ospedale di Terni non è ancora conforme alle leggi antisismiche e antincendio. Abbiamo bisogno di strutture ospedaliere snelle al passo dei cambiamenti che avverranno e certamente il nostro ospedale non potrà esserlo nelle condizioni attuali e che quindi è necessaria la costruzione di un nuovo ospedale, ipotesi confermata dall’assessore Coletto.
Ho evidenziato che si è passati da mobilità attiva di una decina di milioni di euro a un passivo di 4 milioni a causa del depauperamento, perpetrato dalle passate amministrazioni locali e regionali, delle risorse dedicate alla sanità Ternana con il conseguente aumento delle liste di attesa che hanno portato i pazienti a rivolgersi fuori regione.
In epoca di pandemia non sarà facile invertire la rotta ma sarà necessario farlo con il potenziamento dell’alta specialità e della possibilità di accesso dei malati alle cure e interventi programmati e non solo per le acuzie.
Ho evidenziato il ruolo fondamentale per le cure domiciliari e dei malati cronici e anziani della telemedicina. La necessità del miglioramento attraverso percorsi diagnostico strumentali e assistenziali nonché riabilitativi attraverso una integrazione reale fra azienda e territorio.
Lo sviluppo delle cure intermedie: il progetto è contenuto nel PNRR che mira alla implementazione di presidi sanitari a degenza breve (Ospedali di comunità).
Ho affermato che l’università deve dare un contributo serio in termini di potenziamento dell’alta specialità, meno doppioni – alle volte triplicazioni di reparti- e più azione di sostegno ai reparti che creano maggiore attrattività da fuori regione.
Una migliore distribuzione delle forze lavoro afferenti ai medici specializzandi che devono essere condivisi con Terni in maniera equa. Ho chiesto perchè nonostante la disponibilità dell’assessorato regionale alla sanità a confrontarsi sul tema IRCCS l’università non riesce ad avere un confronto costruttivo in merito. Stiamo perdendo per questo una grande opportunità.
Auspico – conclude Sergio Armillei – che questo atto sia fatto proprio dai consiglieri regionali essendo questo un atto della città di Terni e delle esigenze in campo sanitario dei suoi cittadini che non può essere non essere considerato per il giusto valore che esso rappresenta e che la commissione tecnico-scientifica consiliare di Terni insieme al sindaco Latini possa essere considerato nei tavoli di discussione del PSR come benchmark per la provincia”.
Dichiarazione anche del consigliere del Movimento Cinque Stelle, Claudio Fiorelli, a nome di tutti i gruppi di opposizione: “Speriamo che l’incontro di oggi sia proficuo, che si giunga a soluzioni concrete riguardo problematiche conosciute e trascurate nella realtà ternata da troppo tempo. Le problematiche che sono emerse sono tutte in una lettera che rappresenta il sunto del lavoro della 2° commissione comunale, speriamo che sia un percorso utile a riportare al centro dell’attenzione regionale la realtà di Terni. Se noi uniformiamo la rete regionale, senza lasciare indietro nessuno, è il servizio sanitario regionale nel suo complesso a trarne beneficio e ad essere in grado di affrotare quelle emergenze e criticità che invece purtroppo sono emerse. Noi come minoranze abbiamo sempre dato un apporto costruttivo, mettendo anche a disposizione le nostre valutazioni ed esperienze professionali, chiediamo però in maniera forte e trasparente che i temi dell’azienda ospedaliera ternana e la medicina sul territorio trovino risposte concrete, già dal prossimo piano sanitario regionale”.
Il consigliere comunale di Senso Civico Alessandro Gentiletti ha rilasciato una dichiarazione in merito alla trasparenza della seduta regionale di oggi: “Dispiace che il lavoro fatto a Terni, nell’ambito del consiglio comunale, sotto l’ottimo coordinamento della presidente della 2° commissione consigliare, oggi in regione non abbia trovato la presenza degli organi di informazione. La battaglia che Terni sta facendo per ottenere la giusta considerazione anche in campo sanitario trova nella comunicazione un punto di forza, trovo quindi una caduta di stile non aver consentito ai mezzi di informazione di assistere alla seduta che a Terni attendevamo da tempo e anche con un pizzico di emozione. Speriamo che presto la strada del dibattuto pubblico, della trasparenza, della massima relazione e condivisione con la città di Terni, sia ritrovata”.
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