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L’ex Gruber può rinascere: “Sarà un quartiere giovane, verde e innovativo”

“A cent’anni esatti dalla realizzazione di Città Giardino, quartiere all’avanguardia per la sua epoca, Terni non si ferma, anzi rilancia con un progetto importante per l’area dell’ex lanificio Gruber. Un progetto che mira a realizzare, anche in questo caso – come cent’anni fa – un nuovo quartiere, o meglio un quartiere estremamente innovativo in una parte della città oggi in completo degrado, ma soprattutto un progetto che prova a dare una risposta concreta all’esigenza sempre più sentita di un nuovo modo di abitare insieme, in maniera rispettosa dell’ambiente, aiutandosi a vicenda, sperimentando e utilizzando gli strumenti, le opportunità più al passo con i tempi”. Lo dichiara l’assessore ai lavori pubblici Benedetta Salvati commentando l’approvazione da parte della Giunta comunale della proposta progettuale “Gruber Social Housing Terni” per il recupero dell’area industriale dismessa dell’ex Gruber con la realizzazione di un nuovo “quartiere residenziale sociale” che parteciperà al bando ministeriale del MIT relativo ad un programma nazionale.

“Questo progetto – spiegano i tecnici comunali che lo hanno elaborato –  risponde a quanto proposto dal Decreto interministeriale n. 395/2020 in tema di piano sulla rigenerazione urbana e la qualità dell’abitare e in particolare mira ad inserirsi nel “Programma innovativo nazionale per la qualità dell’abitare” per il quale  sono previsti complessivamente, a livello nazionale, 853,81 milioni di euro fino al 2033, per promuovere processi di rigenerazione di ambiti urbani e concorrere alla riduzione del disagio abitativo e insediativo”.

“Per cogliere questa opportunità – dice l’assessore Salvati – l’Amministrazione comunale ha ritenuto di realizzare un progetto complesso e ambizioso che tiene conto di aspetti ambientali, urbanistici e sociali e s’inserisce perfettamente nell’obiettivo più volte enunciato dal sindaco Leonardo Latini, anche attraverso gli strumenti programmatori dell’Ente, di costruire una città più verde, intelligente, dinamica e innovativa”.

Il finanziamento massimo al quale potrà accedere “Gruber Social Housing Terni” attraverso il MIT è di 15 milioni di euro che, insieme agli interventi del già previsti per l’area nel Piano Periferie, coprirebbe la realizzazione completa del progetto. In ogni caso il progetto stesso è inserito anche tra quelli che il Comune sta inviando alla Regione Umbria per l’inserimento nel PNRR “in quanto pienamente centrato sugli obiettivi del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza”.

La proposta elaborata dal gruppo di lavoro comunale inter-direzionale, denominata “Gruber Social Housing Terni – Dai fili del vecchio lanificio al tessuto urbano per un nuovo modo di abitare insieme”, riguarda l’area industriale dismessa dell’ex lanificio Gruber (fondato nel 1846) che si estende su una superficie di circa 45.000 metri quadrati nella fascia urbana prossima al centro storico. Il suo recupero rappresenta il completamento della rigenerazione delle aree industriali dismesse presenti al centro della città (ex- SIRI oggi polo museale ed ex- officine Bosco oggi Centro Multimediale).

La proposta del Comune di Terni punta su temi importanti e attuali come la transizione ecologica e l’innovazione sociale, la sostenibilità e l’edilizia ecocompatibile e prevede un nuovo quartiere residenziale sociale dotato di spazi ad uso comune, collegato funzionalmente con i servizi di prossimità, in chiave totalmente “smart” e “green”.
L’intervento intende rigenerare l’area dismessa fortemente degradata attraverso una generale ri-funzionalizzazione, recuperando immobili di grande pregio storico ed architettonico, senza ulteriore consumo di suolo.

Gli alloggi saranno destinati soprattutto a giovani, principalmente in locazione. Il progetto tiene conto così di una serie di fattori che, nel corso degli ultimi anni, hanno fatto emergere un nuovo problema abitativo dovuti al precariato, alle nuove modalità di lavoro, alle crescenti difficoltà delle giovani coppie, all’abbassamento dei redditi. Il social housing rappresenta un’opportunità per dare risposte a questi mutamenti, per contribuire con strumenti innovativi ad aumentare l’offerta di alloggi in locazione a canone calmierato. Oltre a questo, attraverso il progetto si mette a disposizione di chi abiterà nelle nuove strutture una serie di servizi innovativi che vanno dalla gestione comune dell’energia e dei rifiuti (anche attraverso il compostaggio di comunità), al car sharing, ad aree comuni di lavoro e di svago, con l’attivazione di strumenti di partecipazione e collaborazione, come ad esempio il portierato sociale.

Nel progetto sono inoltre stati previsti spazi per gli orti urbani e per i rain garden (verde tecnologico), playground, una passerella sul fiume per l’accesso al parco fluviale.
Inoltre potrà essere realizzato un edificio destinato a Centro Documentazione sulla sostenibilità ambientale con una eco-ludoteca, aule didattiche per le scuole e a anche un caffè letterario verde oltre a spazi per alcune attività commerciali di prossimità.

L’altro concetto promosso dal progetto è infatti quello della ”Città dei 15 minuti”, sulla possibilità, cioè, di poter fruire di una serie di servizi che consentano una elevata qualità della vita, a poca distanza dalla propria abitazione.
La proposta progettuale, che sarà ora inviata al Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, si compone di molti elaborati:
Relazione Tecnica – Illustrativa;
1 Inquadramento generale;
2 Inquadramento storico;
3 L’accessibilità, La mobilità ciclo-pedonale e i servizi primari;
4 Concept;
5 Planivolumetrico;
6 Planimetria generale di progetto, Il progetto nello stato di fatto;
7 La residenza – Edificio A – Piano Terra e prospetto nord; 07 a.1 La residenza – Edificio A – Pianta piano tipo e prospetto sud, 07 a.2 La residenza – Edificio A – Pianta copertura, prospetti est e ovest e sezione,  La residenza – Edificio C,  La residenza – Edificio C;
8 I servizi – Edificio B1 – Pianta piano terra e a quota +3,60, I servizi – Edificio B1 – Prospetti, I servizi – Edificio B1 – Piante della struttura e della copertura, I servizi – Edificio B1 – Sezioni e dettagli costruttivi, I servizi – Edificio B2 – Piante e prospetti, I servizi – Edificio B2 – Piante, prospetti e sezioni;
9 Playground, verde tecnologico e Parco fluviale;
10 La sostenibilità ecologica;
11 Quadro Economico e Cronoprogramma finanziario.

L’Agenzia del Demanio – Direzione regionale Toscana e Umbria, nelle scorse settimane ha manifestato la disponibilità a mettere a disposizione le aree di sua proprietà.

Altro aspetto importante da sottolineare è che alla formulazione della proposta hanno formalmente aderito:
la Questura di Terni; l’Azienda Territoriale per l’Edilizia Residenziale dell’Umbria (ATER); l’Agenzia Regionale per la Protezione Ambientale (Arpa); l’ASM Terni S.p.A.; 5; l’Istituto Comprensivo Anastasio De Filis; l’Istituto Tecnico Economico e Professionale per i Servizi Casagrande – Cesi.

“Un elemento questo delle molte e importanti adesioni che abbiamo ricevuto – conclude l’assessore Benedetta Salvati – che rafforza in sede concorsuale il nostro progetto per il quale non posso che ringraziare, per l’entusiasmo e la professionalità, tutti i dipendenti comunali delle direzioni coinvolte e in particolare dalla direzione lavori pubblici coordinata dall’architetto Giorgini”.

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