Come stiamo affrontando la pandemia? Come ci sta cambiando e cosa lascerà dentro di noi? Sono domande che ci poniamo ogni giorno, soffermandoci a riflettere di fronte ad un’emergenza sanitaria che combattiamo ormai da un anno e che ha stravolto i nostri parametri quotidiani. Abbiamo dovuto fronteggiare nuove regole, nuove abitudini di vita e accorgerci di emozioni che prima non conoscevamo. Se è difficile confrontarsi con questo scenario in condizioni ordinarie, lo è ancora di più per chi sta affrontando un percorso di recupero in una struttura terapeutica. Proprio per cogliere le sfumature emozionali che la pandemia sta portando in ambito comunitario, l’Istituto Superiore di Sanità ha promosso un laboratorio di scrittura creativa incentrato sulla prevenzione del Covid-19 e sui conseguenti aspetti psicologici.
Il laboratorio è stato realizzato nell’ambito del progetto “Prevenzione delle patologie infettive e diffusive nei tossicodipendenti: la prevenzione e controllo delle infezioni Covid-19 nel contesto emergenziale (2020-2022)” coordinato dall’Istituto Superiore di Sanità e finanziato dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri.
Per realizzare il laboratorio la Comunità Incontro Onlus di Amelia ha selezionato venti ospiti che volontariamente hanno aderito alla mattinata di incontro su scrittura e epidemia. I partecipanti, coordinati dall’Unità di Comunicazione dell’Istituto, hanno preso parte ad un incontro in aula per apprendere suggerimenti su tecniche di scrittura creativa che saranno utili per riportare su carta quanto la pandemia sta suscitando loro e soprattutto quanto le regole imposte dai protocolli anticontagio siano metabolizzate e condivise dal gruppo. Punto di partenza per trovare l’ispirazione, la rilettura in chiave attuale di alcuni testi autoriali legati alle pandemie nella storia o al vissuto collettivo. L’obiettivo del laboratorio è utilizzare anche le parole degli ospiti della Comunità per raccontare nel cortometraggio il vissuto dell’epidemia all’interno della Comunità e fare in modo che siano loro a spiegare come proteggere la salute ed evitare il contagio.
Tra i diversi motivi che hanno indotto a coinvolgere la Comunità Incontro Onlus non solo il fatto che si tratta di una delle principali strutture terapeutiche italiane, ma anche per l’attenzione all’applicazione rigorosa dei protocolli anti-Covid19. La Comunità, infatti, può attualmente rappresentare un modello di riferimento nella lotta al Covid: grazie al protocollo interno adottato sin dalla prima fase dell’emergenza sanitaria – e nel pieno rispetto delle disposizioni governative – la struttura non ha mai smesso di essere operativa. I colloqui e il supporto assistenziale non si sono fermati grazie alle nuove tecnologie, mentre in loco ospiti e operatori sanitari hanno seguito scrupolosamente le regole di distanziamento e indossato i dispositivi. Regole prudenziali, che hanno consentito alla Comunità fondata da Don Pierino Gelmini, di arrivare sino ad oggi all’ambizioso risultato “zero contagi“. Il protocollo è il risultato del lavoro del Comitato Direttivo: di un’unica catena di comando all’interno della Comunità che ha saputo applicare le disposizioni governative ed integrarle con tutte le regole prudenziali necessarie a garantire la sicurezza in un contesto altamente vulnerabile.
Il progetto, avviato a settembre scorso, avrà la durata di diciotto mesi.
Foto: TerniLife ©