“La Regione Umbria è stata la prima a potenziare i trasporti pubblici, riducendo il riempimento dei mezzi prima al 60 e poi al 50 per cento, quando il Governo ed altre Regioni erano ancora attestate al’80 per cento”. E’ quanto afferma l’assessore regionale ai trasporti Enrico Melasecche. “Nella fase attuale – puntualizza l’assessore – circolano in Umbria 98 autobus in più del normale, molti semivuoti, tant’è che saremo costretti dalle prossime ore, con le recenti chiusure scolastiche in alcuni comuni, a fare esattamente il contrario di quello che abbiamo messo in atto nei giorni scorsi. Valutare la riduzione ed evitare sprechi, moralmente ed economicamente inaccettabili, oltre al conseguente inquinamento. Resto dunque sconcertato difronte a critiche tanto sconclusionate quanto destituite di fondamento sulla gestione della pandemia che sostengono “la necessità di potenziare i trasporti”, quando è ben noto a tutti, ma evidentemente non a qualche giovane speranza del PD, quello che abbiamo fatto in questo settore.
Nel confronto democratico che ho avuto in Piazza Italia, durante una manifestazione di studenti di sinistra che reclamavano in uno striscione di color rigorosamente rosso “+ Bus” – prosegue Melasecche -, ho spiegato molto serenamente quanto l’Umbria ha fatto, richiamando sempre le aziende ad un rispetto rigoroso delle percentuali di riempimento. Non solo, ho chiesto quali proposte i manifestanti avessero da presentare all’assessore regionale ai trasporti. Non ho avuto una solo risposta. Ho allora dato loro il mio numero di telefono invitandoli a venire ad un confronto con me e l’assessore regionale all’istruzione, ma da settimane ho atteso con ansia una chiamata. Nulla di nulla. Devo presumere che fossero ampiamente soddisfatti non solo di quanto stiamo facendo ma anche del mio intervento franco fra di loro.
Fare politica fin da quando si è giovani – ha concluso l’assessore Melasecche – è cosa ragguardevole ed apprezzabile, a condizione che la si imposti sullo studio serio dei problemi, sul rispetto degli interlocutori, su conclusioni coerenti con le premesse di un comunicato. Attendo comunque proposte per un confronto serio perché la scuola e soprattutto la scuola della vita sono molto più importanti della propaganda politica”.
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