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Confartigianato Terni: “Non si può parlare di rilancio dell’economia locale in assenza di un programma di ammodernamento delle zone artigianali e industriali”

Le imprese del territorio stanno chiudendo a ritmi inimmaginabili fino ad un anno fa e purtroppo la crisi indotta dalle misure di contrasto al Covid deve ancora dispiegare i suoi peggiori effetti negativi che saranno evidenti a partire dal prossimo inevitabile sblocco dei licenziamenti e dal connesso esaurirsi degli ammortizzatori sociali.

Molte sono le cose da fare per arginare l’impatto della crisi e occorre certamente evitare di correre il rischio di avventurarsi in fumosi dibattiti sulle diverse politiche economiche senza conclusioni concrete; ma prima ancora occorre avere il buonsenso di verificare le condizioni minime dello sviluppo del nostro territorio.

Il primo presupposto è certamente la disponibilità di aree destinate agli insediamenti produttivi efficienti, funzionali, dotate delle infrastrutture e dei servizi necessari per concorrere positivamente al mantenimento in vita delle organizzazioni produttive e per attrarre nuovi investimenti.

Una disamina obiettiva dello stato delle nostre aree artigianali e industriali non può che evidenziare che non solo mancano di servizi essenziali per lo sviluppo, ma addirittura si presentano in condizioni di degrado se non di abbandono.

Se gli enti preposti fossero veramente impegnati nel promuovere un nuovo sviluppo del territorio questa evidenza, difficilmente confutabile con un minimo di obiettività dovrebbe essere acquisita come il problema da risolvere con la massima priorità nella politica locale e regionale.

E invece è oggetto di frequenti richiami e solleciti da parte nostra nei confronti dei decisori politici dai quali spesso è trattata come una sorta di lamentela più o meno giustificata.

Il quadro reale delle aree produttive del nostro territorio è sconfortante:

1) Viabilità e segnaletica

Mentre via Narni presenta evidenti problemi sia di viabilità che di manutenzione su tutto il tracciato, la Marattana appare complessivamente adeguata, ma alle sole funzioni di attraversamento, infatti non poche sono le problematiche di collegamento con la viabilità interna. Un caso per tutti è la sostanziale impossibilità per chi transita in direzione Terni-Narni di raggiungere gran parte delle destinazioni sul lato sinistro del tratto che va dall’insediamento Bricofer almeno fino al parco Chico Mendez. E infatti quello è un tratto in cui molto spesso vengono commesse infrazioni e si creano situazioni di estremo pericolo stradale. Appare evidente che occorrerebbe realizzare ulteriori rotonde per eliminare questi punti critici che non ci risultano però nemmeno in progetto. Segnaliamo anche la necessità di un intervento urgente di riorganizzazione del traffico veicolare pesante diretto verso il Centro di Finitura AST che crea oggi problemi di viabilità e deterioramento accelerato dei piani stradali.

I marciapiedi per la sicurezza dei flussi pedonali sono semplicemente assenti ed è evidente anche la mancanza in sede urbanistica di una pianificazione accurata come avviene nelle moderne aree produttive dell’allineamento delle recinzioni per la creazione di fasce libere al fine di garantire il passaggio pedonale, adeguate aree di parcheggio e lo spazio necessario per ulteriori futuri servizi infrastrutturali. Inoltre la segnaletica di entrambe le aree produttive è del tutto insufficiente, spesso non aggiornata e denota la mancanza di una progettazione unitaria complessiva.

2)  Manutenzione stradale

La manutenzione stradale di via Narni, soprattutto della viabilità interna, sia nell’area di maratta che in quella di Sabbioni come è noto a tutti i fruitori delle stesse è letteralmente disastrata, ma più che descrivere con aggettivi preferiamo allegare immagini molto eloquenti.

3)  Illuminazione pubblica

Anche in questo caso tranne il tracciato della Marattana la stragrande maggioranza delle zone delle aree produttive sono dotate, peraltro in modo largamente insufficiente, di impianti tecnologicamente e economicamente superati e non sono state interessate affatto dagli interventi degli ultimi anni che si sono concentrati infatti nelle aree urbane.

4)  Rete di distribuzione del metano

A quanto ci risulta sussiste un ampio tratto della Marattana a confine tra i comuni di Terni e Narni ancora non raggiunto dalla rete del metano con evidenti disagi e maggiori costi per le imprese localizzate.

5)  Rete fognaria e di convogliamento delle acque meteoriche

La rete nel suo complesso appare non adeguata alle necessità, soprattutto per quanto riguarda il convogliamento delle acque meteoriche. In alcuni tratti delle aree produttive esistono addirittura frequenti problemi di allagamento (emblematici i casi di via Maestri del Lavoro e del tratto di Via Flagiello in coincidenza dell’inceneritore), senza contare le problematiche relative ai rischi di esondazione.

6) Banda larga

Il punto dolente, che dà la misura dei problemi da risolvere, è la scarsa disponibilità dei servizi di collegamento internet a larga banda, salvo naturalmente per le imprese sobbarcarsi la realizzazione in proprio dell’infrastruttura. Mentre l’area di Sabbioni presenta una situazione complessivamente accettabile delle disponibilità di connessione, per quanto riguarda invece l’area produttiva di Maratta, come appare evidente dalla mappa allegata che illustra i dati ufficiali dell’Autorità Garante per le Comunicazioni, praticamente tutte le aree interne dispongono solo di connessioni nella fascia bassa (0-30 mbps – megabit per secondo), solo l’attraversamento sulla direttrice della Marattana nel brevissimo tratto di via Lessini dispone di collegamenti in fascia alta (oltre 100 mbps) e per tutti i restanti tratti sono disponibili al massimo collegamenti in fascia media (30-100 mbps).

Ad aggravare un quadro già critico si aggiunge la situazione non più tollerabile della Piastra Logistica, una infrastruttura attesa dal territorio perché potenzialmente in grado di dare un forte contributo al rilancio e alla vivibilità delle aree urbane. Finita la costruzione dell’edificio nel 2015 la struttura appare in stato di abbandono e attende da oltre cinque anni la sua entrata in funzione a causa della congiunzione dell’immobilismo della Regione e dell’incoerenza delle politiche comunali. Errori entrambi ribaditi per l’ennesima volta in questi giorni con la Regione che non ha saputo proporre e sostenere la struttura già pronta per lo sforzo logistico anti-Covid e il Comune di Terni che si appresta a realizzare basi logistiche nell’area urbana senza fornire convincenti rassicurazioni né sugli aspetti gestionali delle stesse né circa la futura sinergia con la Piastra Logistica allo scopo di scongiurare antieconomiche duplicazioni. Alla luce di questa configurazione delle infrastrutture e dei servizi realmente disponibili nelle aree produttive del territorio, appare evidente quanto siano velleitarie e prive di atti conseguenti le intenzioni che spesso vengono dichiarate dalla classe politica locale di riconversione verso produzioni avanzate delle attività del territorio.

Se da un lato non sarebbe obiettivo aspettarsi la soluzione di problemi pluriennali in un arco di tempo ristretto, dall’altro appare del tutto ragionevole pretendere che l’ammodernamento e la manutenzione delle aree produttive abbia priorità nelle politiche locali soprattutto se si vuole concretamente, e non solo a parole, determinare un rilancio economico e produttivo del territorio nel prossimo futuro e contrastare i fenomeni in atto di desertificazione economica e di crisi demografica.

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