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Piano regionale per l’economia circolare, Thomas De Luca (M5S): “L’Umbria chiede soldi per bruciare i rifiuti, il governo e l’Europa guardano alla sostenibilità”

Mentre l’Europa e il governo Conte stanziano risorse massicce per l’economia circolare, la governatrice Tesei va controcorrente e chiede finanziamenti per progettare impianti che producano o brucino CSS. Il mondo parla di futuro sostenibile, in Umbria invece il dibattito è ancora incentrato su quanto, dove e come bruciare meglio i rifiuti che i cittadini diligentemente differenziano. E’ necessario cambiare marcia. Occorre guardare avanti, avere coraggio e visione.

Noi proponiamo che l’Umbria sia la prima regione a dotarsi di un “Piano regionale per l’economia circolare” che dovrà promuovere la riduzione dell’uso di materie prime non rinnovabili, il riutilizzo e il riciclo dei rifiuti, l’innovazione tecnologica, la diffusione di buone pratiche e l’adozione di strumenti per favorire la sinergia tra pubblico e privato. Occorre pianificare infrastrutture per chiudere il ciclo dei rifiuti con il massimo recupero di materia, attuare una semplificazione amministrativa e dare incentivi per la riduzione a monte della produzione di rifiuti. Vanno promosse iniziative per favorire la transizione energetica attraverso l’idrogeno e le comunità energetiche. Di pari passo con la creazione di un hub tecnologico nazionale, vanno implementati centri di competenza regionali per l’economia circolare a supporto del sistema produttivo. Le politiche dei prossimi anni punteranno a migliorare l’organizzazione e il funzionamento del sistema di controllo e tracciabilità dei rifiuti, rafforzare l’ecodesign e la simbiosi industriale, valorizzare i rifiuti guardando alla produzione di prodotti intermedi da destinare ai vari settori produttivi. In poche parole: riduzione a monte e rafforzamento della posizione dell’Italia come Paese con i più alti tassi di riuso circolare in Europa.

Nel Piano nazionale di ripresa e resilienza sono previsti stanziamenti pari a 1,5 miliardi di euro per la chiusura del ciclo dei rifiuti tramite l’adeguamento degli impianti esistenti per la produzione di materie prime secondarie. Un ulteriore pacchetto di interventi finanziati dall’Unione Europea, per i quali il governo ha previsto di destinare un fondo apposito, avrà la finalità di ridurre l’utilizzo di materie prime, sostituendole progressivamente con materiali prodotti da scarti, residui, rifiuti. L’obiettivo è ridurre sia la produzione netta di rifiuti, sia il conseguente conferimento in discarica di tutti gli scarti di processo. L’Unione Europea e il governo italiano, insomma, stanno investendo per incrementare il tasso di circolarità. In Umbria, invece, l’assessore Morroni alimenta un dibattito a dir poco antistorico. Rischiamo di avere un Piano dei rifiuti già obsoleto ancor prima che veda la luce. Così la nostra regione rischia di perdere l’ennesimo treno e di subire forti ripercussioni nella sua immagine di cuore verde d’Italia. Quella del futuro è una sfida che non possiamo non cogliere, evitando azioni che ci faranno rimanere ancorati a vecchie logiche economiche e produttive del passato. “Non c’è un mondo di ieri a cui tornare, ma un mondo di domani da far nascere rapidamente”.

Foto: TerniLife ©

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