E’ stato un brutto risveglio, quello di stamattina martedì 12 dicembre per i gestori e per i clienti del camping delle Marmore, chiuso dal Comune di Terni, dopo 27 anni di lavoro.
La giornata di ieri, 11 gennaio, infatti, è stata l’ultimo giorno di vita per il camping, i cui gestori hanno dovuto restituire le chiavi dei locali al Comune, dopo un’ordinanza di riconsegna degli immobili e dell’area.
Il braccio di ferro tra amministrazione comunale e i gestori del camping inizia nel 2013 quando il Comune aveva tolto l’area del campeggio fuori del Piano regolatore e rendendolo di fatto abusivo, per procedere con un bando pubblico.
Dal novembre del 2013, i gestori avrebbero avuto tempo per sgomberare l’area fino al mese di dicembre di quello stesso anno. Poi iniziò una battaglia giudiziaria con il ricorso da parte dei gestori del camping dei Campacci di Marmore, vinto in prima istanza ma non in seconda.
“Abbiamo subito un’ingiustizia – spiega la figlia dei gestori Jessica Giusti -. Ci sono situazione all’interno degli uffici tecnici del Comune che non mi tornano, a prescindere delle varie Giunte che si sono susseguite negli anni. Nonostante per il Comune fossimo abusivi da anni, perché l’ente ha continuato a percepire il nostro canone da affitto e la tassa di soggiorno? Il Comune ha messo in mezzo alla strada cinque famiglie, tra titolare e dipendenti, in un momento di crisi generale anche a causa del Covid. Il sindaco Leonardo Latini non si è espresso e questo mi ha fatto molto male. Con questa scelta viene lasciato scoperto un punto di riferimento per il turismo. La scorsa stagione sono arrivate 7300 persone che hanno potuto usufruire dei nostri servizi”.
I ristoratori e gli operatori turistici di Marmore hanno lanciato un’iniziativa di protesta per fermare le aperture delle acque della Cascata delle Marmore durante la settimana di San Valentino, contro la chiusura del camping.
Foto: TerniLife ©