Apprendiamo con sgomento come la Giunta Tesei ha deciso di stroncare sul nascere ogni speranza di veder affrontata la questione del riequilibrio territoriale e la vertenza dell’Umbria meridionale. Lo scrive il M5S.
Ora ci spieghiamo perché anche al comune di Terni i sodali della Lega, per ben due anni, abbiano profuso massimo impegno per far sparire l’atto di indirizzo del M5S volto a verificare la possibilità di unire alla provincia di Terni la città di Spoleto e la Valnerina.
A testimonianza di questo il fatto che ieri durante il dibattito dell’Assemblea legislativa umbra è stato respinto un emendamento del M5S al DEFR in cui si chiedeva di riconoscere il “riequilibrio territoriale” tra le priorità e le politiche strategiche del 2021, individuando i relativi obiettivi in grado di garantire coesione economica, sociale e territoriale all’interno della Regione Umbria. Ciò volto al fine di ridurre il ritardo in termini di sviluppo, isolamento e desertificazione dei servizi in vaste aree del territorio regionale, con particolare attenzione alle zone rurali con bassissima densità demografica e quelle con gravi e permanenti svantaggi naturali o abitativi, quali le aree interne e l’Umbria meridionale.
Una bocciatura che di fatto rappresenta uno schiaffo, oltre che per i cittadini, per i sindaci di Terni, Spoleto, Orvieto, Amelia e di tutti i comuni meridionali che avevano preso impegni ben precisi verso questa istanza.
Che i capibastone di Lega e Fratelli d’Italia non avessero avuto nessuna intenzione di mettere mano all’assetto delle province, e di guardare all’Umbria come a una regione dove tutti i territori hanno pari dignità, era evidente. Dispiace che i rappresentanti locali del centrodestra, nonostante tutto continuino, ad accettare supinamente questa situazione. Forse avranno paura di far la fine dei propri colleghi di Spoleto, cacciati dal carroccio solo per la colpa di aver difeso il proprio territorio dalle scelte nefaste della giunta Tesei.