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Società partecipate regionali, da giunta regionale via al processo di fusione fra Umbria digitale e Umbria salute e servizi

“Abbiamo avviato ormai da tempo una ricognizione sullo stato delle Società, Agenzie ed Enti di cui la Regione fa parte”. Ad affermarlo la Presidente della Regione Umbria, Donatella Tesei, nel corso di una videoconferenza stampa che si è tenuta oggi alla quale hanno preso parte anche l’assessore regionale Michele Fioroni, gli Amministratori unici di Umbria Salute e Servizi, Giancarlo Bizzarri, e Umbria Digitale, Fortunato Bianconi, e il direttore regionale a Salute e Welfare Claudio Dario.

“Lo scopo della ricognizione – ha spiegato la Presidente Tesei – è quello di rendere certa e riconoscibile la mission di servizio di pubblico interesse perseguita da ogni soggetto partecipato, aumentare qualitativamente e quantitativamente il livello dei servizi offerti, migliorare la produttività efficientando le risorse ed infine ridurre la spesa pubblica di sistema. Il tutto nella direzione della massima trasparenza anche nei confronti dei cittadini che devono essere a conoscenza di quelli che sono i servizi svolti dagli enti partecipati, i loro modus operandi e i costi. Proprio a seguito di questa ricognizione saranno intraprese azioni che potranno prevedere cambi di rotta, ristrutturazioni o anche fusioni, sui quali impegnare il management societario”.

“Tra queste fusioni vi è quella tra Umbria Digitale e Umbria Salute – ha detto la presidente Tesei – e oggi, in sede di Giunta regionale, abbiamo dato mandato ai due amministratori unici di iniziare il lavoro per la fusione che dovrà avvenire entro il 31 dicembre 2021. La nuova azienda si occuperà di servizi fondamentali per i cittadini e per la pubblica amministrazione, gestendo l’erogazione dei servizi sanitari e la transizione digitale delle Regione, candidandosi a farlo per tutta la pubblica amministrazione, con importanti potenzialità per l’Umbria. Una società con 36 milioni di fatturato, con un minori costi stimati in circa mezzo milione di euro, che a regime potranno salire a 2 milioni, da reinvestire in servizi innovativi”.

“Una prima fusione che segna una rivoluzione epocale, culturale e di metodo – ha rilevato l’assessore regionale Michele Fioroni – Verrà superata la compartimentazione che contraddistingue attualmente le strutture, eliminate le attività ridondanti e afferenti spesso allo stesso perimetro di azione, dando vita a una nuova organizzazione con un ruolo proattivo, punto di riferimento per l’erogazione dei servizi ai cittadini e nel processo di digitalizzazione. Un progetto di efficientamento fondamentale, frutto di una collaborazione fra gli Assessorati allo sviluppo economico e alla Sanità. Una buona pratica – ha concluso – e una buona pagina di politica”.

 

I due amministratori unici, Bizzarri (alla guida di Umbria Salute e Servizi dal settembre scorso) e Bianconi (alla guida di Umbria Digitale da luglio) hanno ripercorso le tappe del lavoro svolto fin dall’inizio del mandato per attuare gli obiettivi strategici affidati loro dalla Giunta regionale.

“Siamo pronti a cogliere la sfida del riposizionamento e dell’integrazione fra le due società per essere funzionali alle strategie del sistema Umbria – ha detto tra l’altro Bizzarri – per il miglioramento e la semplificazione dei servizi ai cittadini, insieme a tutti gli attori”. A questo proposito, ha ricordato il lavoro svolto nella gestione della pandemia sanitaria dalla Cras (Centrale regionale Acquisti Sanità) in accordo con i Provveditorati delle Aziende sanitarie con la chiusura di dieci gare per circa 15 milioni di euro e di altre 5 gare per un importo di 50 milioni, e insieme a Regione, medici di medicina generale , Asl per l’esecuzione dei tamponi Covid in modalità ‘drive in’, servizio attivato per oltre 500 medici, con la prenotazione a oggi di 4mila tamponi, con accesso organizzato.

“Vogliamo essere innovativi anche dal punto di vista organizzativo – ha detto ancora – così come siamo impegnati nelle azioni per la riduzione delle liste di attesa nelle prestazioni sanitarie. Nel 2021 condivideremo con la presidente Tesei e gli assessori le strategie della nuova azienda”.

“La pandemia da Covid-19 ha impresso un’accelerazione al processo di fusione delle due società” ha detto l’amministratore unico di Umbria Digitale, Fortunato Bianconi, soffermandosi in particolare sul tema della connettività e sui nuovi servizi già attivati per la comunità regionale, quali l’accesso alla banda larga per i dipendenti delle amministrazioni pubbliche, la digitalizzazione dei bandi regionali (“nove da luglio, con oltre 5mila domande da parte di cittadini e imprese”), i servizi del sistema PagoPaUmbria “con il coinvolgimento dei Comuni e degli enti della pubblica amministrazione che utilizzano una piattaforma trasversale”).

“Il vero cambio di passo verrà dalla integrazione fra le due società – ha rilevato Bianconi – uno strumento per innovare, trasferire nella pubblica amministrazione processi innovativi che sono guidati dal digitale, ma si inseriscono in una vera e propria riorganizzazione. Una mediazione fra innovazione tecnologica e innovazione, uno degli obiettivi posti anche dal Recovery fund. È questa la sfida che abbiamo davanti – ha concluso – e che ci vede uniti. Ci sono condizioni importanti per realizzarla e rendere la nuova società derivante dalla fusione il vero motore dell’innovazione della pubblica amministrazione”.

La scheda. Da enti regionali ad Ente strategico regionale, strumento per l’innovazione del sistema sanitario regionale e della pubblica amministrazione dell’Umbria: è la mission cui tende la società prevista dall’ipotesi di fusione fra Umbria Salute e Servizi e Umbria Digitale la cui prima bozza è stata approvata oggi dalla Giunta regionale. L’esecutivo si è riservato di valutare e approvare i successivi più dettagliati e operativi progetti di fusione con i cronoprogrammi progressivi degli adempimenti per poter giungere entro il 2021 alla conclusione del complesso iter.

Il percorso per l’unificazione delle due società partecipate regionali, che operano in gran parte sullo stesso perimetro di attività relativo alla Regione e alle Aziende sanitarie e presentano una considerevole interdipendenza nell’ambito delle attività ICT relative alla Sanità, si è già avviato a partire dall’analisi scaturita da un confronto sul loro operato attivato in modo sinergico con la Direzione regionale Salute e Welfare e l’Assessorato regionale allo Sviluppo economico dagli amministratori unici di Umbria Salute, Fortunato Bianconi, e di Umbria Salute e Servizi, Giancarlo Bizzarri.

Le due organizzazioni, ne è emerso in sintesi, ad oggi non sono più coerenti con le necessità di sviluppo del Sistema Regione, sia esso Sanità e Welfare che Pubblica Amministrazione.

L’unificazione, oltre a rimuovere le attuali frequenti sovrapposizioni di funzioni e di obiettivi spesso causa di disservizi e diseconomie, si prefigge di incrementare l’efficienza complessiva della governance e dei processi di erogazione dei servizi ai cittadini e allargare l’ambito di intervento unitario verso l’intera pubblica amministrazione regionale.

Una nuova organizzazione, dunque, “agente del cambiamento per accelerare l’innovazione”.

Nel progetto, allo scopo di “creare valore”, rivestono particolare rilievo le strategie che dovranno sviluppare in vari ambiti.

I vantaggi attesi dalla proposta di fusione sono pertanto molteplici:

  • riscontrare risparmi per la finanza pubblica secondo la logica del sistema regionale, che potrà essere ottenuto anche dallo sviluppo di progettualità che prendano in considerazione tutti gli aspetti;
  • aumentare la produttività delle singole aree tramite uno sviluppo integrato delle competenze all’interno delle medesime aree e tra le diverse aree;
  • aumentare il livello e la qualità dei servizi ai soci e clienti attraverso la revisione e miglioramento dei processi di erogazione e le sinergie tra l’area Sanità e la Pubblica Amministrazione.

Quanto alla riduzione dei costi, si stima un risparmio di almeno 450mila euro ottenuto dal dimezzamento dei costi relativi agli organi di gestione e controllo societario, dall’efficientamento dei costi di funzionamento e da economie di scala su acquisti esterni.

La fusione fra Umbria Salute e Servizi e Umbria Digitale riduce in modo virtuoso il numero delle partecipate regionali e sarà inserita nel piano annuale di razionalizzazione.

Foto: AUN ©

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