L’Avis sta operando perché si abbia una “donazione consapevole, responsabile e programmata”. Ciò è motivato dalle analisi sull’andamento delle donazioni, sia in Umbria sia a livello nazionale, ma principalmente perché il nuovo donatore “tenga conto delle esigenze di quantità, qualità, specificità ed efficienza della stessa pratica volontaria”. È necessario donare quando serve e come serve e per far ciò occorrono rigore, informazione, programmazione e organizzazione. Dalla quantità alla qualità, dalla donazione al donatore consapevole, dalla promozione della donazione alla promozione della cultura solidale, della salute, di stili di vita sani e positivi”
In Umbria le donazioni continuano a diminuire, come è evidente dai grafici allegati. Per il corrente anno si prevede un ulteriore calo delle donazioni dovuto anche alla pandemia in corso; prevedibilmente si rileveranno circa 3.000 donazioni in meno rispetto lo scorso anno; l’obiettivo 2020 era 38.000 donazioni di sangue e 2.500 pratiche di plasmaferesi; è evidente che gli obiettivi dei Piani Nazionale e Regionale non saranno raggiunti, ma tutto ciò ci fa maggiormente ringraziare tutti quei donatori, Avis e non Avis, che in questo periodo anche comunque prestato il loro servizio volontario a sostegno della sanità pubblica. Questo particolare anno ha accelerato il raggiungimento dell’obiettivo, avviato da anni, della “chiamata programmata”. oggi necessaria anche per esigenze di sicurezza e prevenzione, abbiamo registrato una riduzione dei consumi dovuti alla minore attività di chirurgia elettiva; la diminuzione della raccolta di sangue intero, ha portato però ad una inferiore quantità di plasma da separazione. Le previsioni a breve e medio termine, particolarmente riferite ai prodotti plasma derivati ricombinati sono negative e nel prossimo anno potrebbero diminuire le disponibilità sul mercato di tali prodotti, occorre un raddoppio delle procedure di plasmaferesi per porre a disposizione dei malati i prodotti plasmaderivati necessari. La programmazione fatta dal Centro Regionale Sangue per il 2021 prevede una raccolta di sangue intero per 35.000 unità e 5.000 procedure di plasmaferesi. Ricordiamoci che in Italia viene trasfuso un emocomponente ogni 10 secondi. A fronte di tali obiettivi rileviamo che i Servizi sono sofferenti sia in personale sia in attrezzature, o magari la dove ci sono non sono utilizzate al meglio, non esiste ancora una banca dati regionale unica la cui realizzazione non è più rinviabile, non è ancora sistematica l’ apertura domenicale e pomeridiana dei servizi, non viene ancora praticata la “prima donazione differita” nei due Servizi Immunotrasfusionali di Perugia e Terni, le procedure di idoneità alla prima donazione non sono definite nella giornata del primo accesso.
Il Piano Regionale Sangue e Plasma è scaduto da un anno e non si è attivato alcun tavolo per valutare quanto è stato realizzato (molto poco) e quanto c’è da fare (molto): abbiamo incontrato l’assessore alla tutela e promozione della salute, ma non abbiamo ancora alcuna risposta concreta. Ad oggi non è ancora stata avviata la campagna di vaccinazione antinfluenzale per i donatori di sangue.
L’ Associazione ha avviato anche in Umbria una campagna di informazione e sensibilizzazione per la raccolta del plasma iperimmune da soggetti contagiati dal Covid 19 perché anche in Umbria i servizi immunotrasfusionali partecipano al progetto nazionale di sperimentazione.
“Vogliamo rassicurare chi confida nel dono del plasma iperimmune quale possibile terapia al COVID- 19 che le associazioni del dono sono impegnate nel favorire la donazione di plasma da pazienti convalescenti – ha affermato l’attuale coordinatore pro-tempore del CIVIS, il coordinamento nazionale delle associazioni del dono del sangue che riunisce AVIS, Croce Rossa Italiana, FIDAS e FRATRES -. Dobbiamo però essere totalmente corretti: non vogliamo illudervi. Purtroppo l’efficacia del plasma iperimmune ancora non è dimostrata, anche per questo è fondamentale non abbassare mai la guardia nei confronti di situazioni di possibile contagio. Tutte noi associazioni del dono promuoviamo il dono del plasma da covid-19 convalescenti, perché intendiamo essere, anche questa volta, come sempre, al fianco della ricerca e dei pazienti che necessitano del nostro supporto. Insieme, però impegniamoci ancor prima a prevenire la diffusione del virus: lo dobbiamo ai tanti operatori sanitari, e non solo, che stanno rischiando la propria salute per poter proteggere quella di tutti noi”.
Occorrerà sensibilizzare non solo i cittadini, ma anche i governi e i servizi sanitari affinché adottino politiche di promozione e difesa del dono volontario, non retribuito, periodico, associato, responsabile e anonimo. Valori imprescindibili per garantire sangue ed emoderivati con elevati standard di qualità e sicurezza.
L’Avis Regionale nel mese di luglio ha incontrato l’assessore regionale alla Salute e Politiche sociali Coletto Luca al quale è stato chiesto di avviare quanto prima un confronto per iniziare e definire un “Nuovo Piano Sangue e Plasma Regionale 2021 – 2023” e dare soluzioni adeguate ai numerosi problemi dei Servizi e dell’associazione: ancora nulla di quanto promesso è stato avviato; verrà chiesto, inoltre, così come condiviso in sede di Centro Regionale Sangue, di concordare la realizzazione di una campagna di informazione e promozione in tutto il territorio regionale che veda impegnate tutte le componenti del Servizio.
Oggi abbiamo il piacere di presentare una iniziativa che da oltre dodici anni l’Avis Regionale Umbria realizza con l’Editoriale Campi in collaborazione con l’Ufficio Regionale Scolastico dell’Umbria, i dirigenti scolastici di ogni ordine e grado, sostenuta dal Corriere dell’Umbria: stiamo presentando il calendario “Barbanera 2021” ed il “Piccolo Barbanera 2021”; due strumenti che nel tempo si sono dimostrati validi mezzi di promozione ed informazione di massa. Il “Barbanera 2021” sarà distribuito in tutte le aule dei plessi scolastici mentre il “Piccolo” sarà distribuito gratuitamente domani presso tutte le edicole della regione.
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