Rendere concreto il percorso di realizzazione del nuovo ospedale comprensoriale di Narni e Amelia, in località Cammartana, rafforzando e attualizzando la vecchia ipotesi progettuale alla luce dei nuovi bisogni assistenziali della popolazione e dell’esperienza maturata anche in questi mesi di emergenza sanitaria, prevedendo, tra l’altro, la presenza di un Pronto Soccorso e di postazioni di Terapia intensiva.
È sostanzialmente questo l’impegno della Regione Umbria e dell’Azienda Usl Umbria 2 illustrato nell’incontro che si è tenuto oggi pomeriggio tra Regione, USL Umbria 2, Comuni di Narni ed Amelia al quale erano presenti la Presidente della Regione Donatella Tesei, l’Assessore alla Sanità Luca Coletto, la Presidente della Commissione Regionale Salute Eleonora Pace, il Direttore Generale del Dipartimento Salute Claudio Dario, Il Commissario Straordinario della USL Umbria 2 Massimo De Fino, i Sindaci di Narni Francesco De Rebotti e di Amelia Laura Pernazza.
Ridefinire la mission e l’assetto organizzativo della nuova struttura ospedaliera, limitando al massimo l’eventuale dilatazione nei tempi di esecuzione, è quanto Regione e Usl2 hanno ritenuto necessario per superare limiti e criticità, resi ancor più evidenti dall’ondata pandemica, di un modello ormai datato definito nell’accordo di programma del 2013 tra Regione Umbria e Ministeri della Salute e dell’Economia e oggetto negli anni successivi di revisioni e ripensamenti. Quel progetto, infatti, prevedeva sostanzialmente una “fusione a freddo” delle attività presenti nei Presidi di Narni, Amelia e nel polo geriatrico di Terni della “Domus Grazie”. Una sommatoria di servizi ospedalieri e territoriali che oggi non appare più funzionale e rispondente alle reali esigenze sanitarie e assistenziali del territorio.
Alla luce dell’analisi e anche dell’esperienza di questi mesi di emergenza, il nuovo ospedale comprensoriale di Narni e Amelia dovrà anzitutto rispondere con estremo rigore ed efficienza a criteri di massima sicurezza delle cure ai pazienti e tutela della salute degli operatori progettando percorsi interni funzionali. Accantonata l’idea di inserire l’RSA, prevederà invece un reparto di ospedale di comunità, una terapia intensiva, a sostegno della attività chirurgica, che permetterà al nuovo ospedale di compiere il salto di qualità auspicato, garantendo tra l’altro anche un servizio di pronto soccorso con OBI.
Il tutto porterà a realizzare una vera e reale integrazione tra il nuovo presidio e l’Azienda Ospedaliera di Terni attraverso una compartecipazione di strutture e professionisti alle attività cosiddette programmabili, sia mediche che chirurgiche prevedendo il potenziamento dei servizi e in alcuni casi, la condivisione, nel nuovo ospedale comprensoriale di settori di attività del “Santa Maria”, come l’oculistica, la chirurgia mini invasiva e la day surgery con modalità clinico organizzativa che consente di effettuare, in anestesia generale, loco-regionale o locale, interventi chirurgici invasivi anche di media complessità e in regime di ricovero breve.
Da quello che era un mero trasferimento di servizi sanitari in un nuovo “contenitore” (dettato dall’esigenza di chiudere le sedi attuali decisamente inadeguate dal punto di vista strutturale), nasce invece uno slancio progettuale e programmatico nuovo, più rispondente ai bisogni di salute della popolazione e del territorio.
Attualizzare l’assetto organizzativo e ridisegnare la missione e i nuovi ambiti di intervento significa affidare un ruolo definito al nuovo ospedale comprensoriale, costruire una prospettiva di certezza e porre basi solide per affrontare le sfide presenti e future.
Un contributo necessario e fondamentale per rafforzare e ridisegnare la rete ospedaliera regionale.