“E’ una vergogna per il nostro Paese che uno stupratore, colpevole di aver violentato una giovane 15 enne a Perugia, lasci il carcere solo dopo 5 mesi di detenzione perché drogato e con apparenti problemi psicologici. Come se questi motivi fossero deterrenti al permanere in carcere e scontare la pena prevista per tali reati. Ma che giustizia è questa? Come si può consentire ad un criminale seriale, perché gli sono addebitate violenze anche su altre quattro vittime, di tornare a casa? Il tutto poi accaduto a soli due giorni dalla celebrazione della giornata internazionale contro la violenza sulle donne.
Giornata dove si chiede alle donne di denunciare le violenze per garantire i colpevoli alla giustizia, che però poi le tradisce non facendo scontare la giusta pena. Questo è un chiaro segnale di resa alle donne che, non fidandosi di una giustizia giusta, non denunceranno più per le violenze subite.
Questo è il vergognoso segnale di resa che le donne non meritano. Vogliamo capire le motivazioni di tale assurda decisione e sapere, interrogando anche il Ministro Bonafede, affinché si faccia chiarezza su questo caso.
Sono indispensabili azioni precise e dirette contro chi commette, purtroppo quotidianamente, questi delitti. E’ necessario garantire la certezza della pena e non consentire in alcun modo che possano verificarsi casi simili a quello di Perugia. Il Ministro deve fare luce su questo fatto sconcertante per dare giustizia alle giovanissime vittime di questo delinquente e a tutte le donne che lottano contro ogni violenza”.
Lo dichiarano in una nota i parlamentari della Lega Umbria Barbara Saltamartini, Virginio Caparvi, Riccardo Marchetti, Valeria Alessandrini, Luca Briziarelli, Simone Pillon e Stefano Lucidi.
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