Dovranno essere terminati e rendicontati entro il termine del 31 dicembre 2020 i lavori previsti e finanziati nel Piano degli interventi per il ripristino dell’officiosità idraulica del reticolo idrografico regionale per l’anno 2020. Lo ha stabilito la Giunta regionale, nella sua ultima seduta, su proposta dell’assessore regionale Enrico Melasecche prorogando il termine fissato al 30 novembre.
“Nello scorso mese di febbraio – ha illustrato l’assessore Melasecche – la Giunta regionale aveva approvato il Piano destinando risorse per 1.500.000 di euro ad alcuni interventi ritenuti prioritari sui corsi d’acqua. Un milione di euro fu assegnato ai Consorzi di Bonifica (Consorzio Bonificazione Umbra di Spoleto, Consorzio per la Bonifica della Val di Chiana Romana e Val di Paglia di Chiusi Stazione e Consorzio di Bonifica Tevere-Nera di Terni) e 500 mila euro agli interventi di competenza regionale. In quell’occasione fu anche inserito l’obbligo tassativo del rispetto del cronoprogramma finanziario di spesa, che comportava per i Consorzi di Bonifica la conclusione e rendicontazione dei lavori entro il 30 novembre 2020 e l’inserimento di tutti i dati relativi all’investimento fino al completamento dello stesso.
Negli ultimi 10 anni – ricorda l’assessore – l’Umbria è stata colpita da ben 6 eventi alluvionali “non ordinari” (2005, 2008, due nel 2010, 2012 e 2013) intervallati da 3 periodi di emergenza idrica/siccità (2003, 2007, 2012), che hanno arrecato ingenti danni sia alle attività economiche produttive che alla popolazione. Solo in relazione agli eventi del 2005 e del 2012 è stato riconosciuto lo stato di calamità naturale da parte del governo nazionale e sono state messe a disposizione risorse utili per la riparazione dei maggiori danni sul reticolo idrografico coinvolto dall’evento, ma le risorse assegnate dallo Stato erano notevolmente inferiori alla stima dei danni causati dagli eventi alluvionali prodotta dagli Enti coinvolti. Tra l’altro – prosegue l’assessore – dal 2003 sono venuti meno, da parte del Ministero dell’Ambiente, tutti i finanziamenti di cui alla precedente legge n. 183/89 relativi ai piani pluriennali per la difesa del suolo e pertanto si è potuto intervenire unicamente attraverso appositi accordi di programmi che stanno, di fatto, consentendo di mitigare gli effetti in aree classificate ad elevato rischio idraulico, trascurando però interventi di manutenzione su tutto il reticolo idraulico regionale. Stiamo nel frattempo lavorando – ha concluso l’assessore Melasecche – anche al testo di legge per dotare finalmente l’Umbria di una normativa sulla protezione civile che consenta di far fronte ad eventi calamitosi non coperti da provvedimenti governativi ma di competenza regionale”.
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