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Tamponi in corsia preferenziale per soggetti a rischio, De Luca (M5S): “Priorità e protezione alle persone vulnerabili”

Tamponi in corsia preferenziale per soggetti immunodepressi, donne in gravidanza, pazienti oncologici o con grave disagio psichico, over 65 e loro congiunti. Questa la proposta presentata dal consigliere regionale del Movimento 5 Stelle, Thomas De Luca, attraverso un’interrogazione alla giunta regionale volta a conoscere “se esistano ad oggi percorsi differenziati e calibrati sulle difficoltà di particolari categorie di persone”.

De Luca chiede alla Regione di procedere “senza ulteriore indugio” per accorciare i lunghi tempi d’attesa relativi alla modalità drive through con la quale vengono effettuati i tamponi: “L’ascesa dei contagi e la mancanza di un adeguato numero di operatori sta portando code interminabili ai drive through – prosegue De Luca – con tempi di attesa che possono arrivare a diverse ore, contribuendo ad incrementare disagi soprattutto per le persone con particolari vulnerabilità. Non è possibile che le donne con gravidanze a rischio debbano attendere ore prima di poter effettuare un tampone”.

Altra questione è legata al mancato tracciamento degli asintomatici. La mancata individuazione di positività da parte di congiunti di persone con vulnerabilità in grado di sviluppare un decorso grave dell’infezione aggraverebbe l’esposizione al rischio. “Non è ammissibile che queste persone debbano attendere l’insorgenza dei sintomi per poter procedere con la verifica del tampone, aspettando di essere contagiati per potersi proteggere. L’Umbria registra da diversi giorni la più alta percentuale nel rapporto tamponi/positivi nel confronto con le altre regioni italiane. È saltato il sistema del tracciamento di persone potenzialmente positive, ma asintomatiche. Questo accresce il rischio di non riuscire ad intercettare tutti coloro che sono ignari di essere entrati in contatto con persone a rischio”.

Lo ha confermato in conferenza stampa lo scorso 23 ottobre il commissario per l’emergenza coronavirus Antonio Onnis, secondo il quale in merito al tracciamento delle persone positive l’Umbria avrebbe adottato ‘una strategia che essenzialmente prevede di diagnosticare tempestivamente i sintomatici per poi porli in isolamento contumaciale e isolare i contatti stretti senza testarli nell’immediato’. “Una strategia quantomeno discutibile – conclude De Luca – che mette a rischio prima di tutto gli anziani. Le analisi dei dati epidemiologici effettuate dall’Istituto superiore di sanità mostrano che i pazienti deceduti o che sono soggetti ad una peggiore recrudescenza dei sintomi sono soprattutto persone over 60 con più patologie. L’ISS rileva che il tasso di letalità del 9,9% nella fascia di età tra i 60 e i 69 anni si riduca al 2,6% nella fascia tra i 50-59 anni. Ancor più drammatico sarebbe il dato della fascia d’età 70-79 anni dove la letalità è del 24,7%. Una particolare categoria di persone da proteggere è anche quella delle gestanti. A qualsiasi età si faccia riferimento, per alcune categorie di persone il contagio potrebbe essere estremamente pericoloso tale da sviluppare un decorso grave soprattutto in presenza di ipertensione, diabete, malattie polmonari e cardiovascolari”.

Foto: TerniLife ©
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