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Chiusura punto nascita Spoleto, le mamme protestano: “Combatteremo per la riapertura”

(R. F.) “Ciao, sono Mattia, Gaia, Andrea, Lavinia… e sono nato a Spoleto”. Comincia così la frase postata da ogni mamma, che insieme alla foto dei propri bambini, “protesta” dolcemente contro la chiusura del punto nascite di Spoleto, dopo l’ordinanza a firma della presidente Donatella Tesei della Regione Umbria, con la quale trasforma l’ospedale San Matteo degli Infermi in un ospedale esclusivamente Covid.

“Non è un semplice punto nascita – continua il post che campeggia da ieri sulle bacheche di mamme, dottoresse, ostetriche e di tutte coloro che hanno dato alla luce il proprio bambino, anche e soprattutto dalla provincia di Terni – ma un porto sicuro fatto di corridoi intimi, cieli stellati, mani gentili, protocolli in linea con le linee guida Oms e professionisti che le avversità sanno affrontarle con sicurezza e rispetto.

Non ho mai parlato del rispetto, dell’ammirazione e della gratitudine che provo nei confronti di questa struttura ma lo faccio adesso da donna e mamma. La chiusura di questa perla rara che ancora sostiene la qualità della nascita, dopo 5 mesi buttati per poter organizzare diversamente le terapie intensive, è una notizia che mi strappa a metà, che tarpa le ali al sogno di molte donne e molti bambini, che vuota il bagaglio di sacrifici di tante fiduciose professioniste che hanno reso questo luogo sacro quello che è oggi. In qualche modo, io e mio figlio-a combatteremo e sono sicura non da sole perché questa orribile notizia sia reversibile”.
Anche la consigliera comunale di Spoleto Carla Erbaioli che è un’ostetrica spende alcune parole su questa vicenda: “In un momento così doloroso per noi, vogliamo ringraziare tutte le donne che ci hanno dato fiducia in questi lunghi anni durante i quali abbiamo accolto con amore i loro bambini. Portiamo con noi tutte le ostetriche che hanno onorato questo ospedale, quelle in pensione, quelle come Erminia che non ci sono più. Un grato pensiero va a tutti i medici e gli infermieri che se ne andranno e a quelli che resteranno in prima linea. Le donne sono state la nostra forza, ovunque andremo rimarranno una ad una impresse nei nostri cuori, saranno la scintilla che ci sosterrà nel nostro nuovo cammino. Resta la speranza, seppur minuscola, che questo non sia un addio”.
Foto: Giordano TORREGGIANI ©
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