Rosalba vive sola e quando ordina la spesa si raccomanda di non dimenticare due confezioni di pane tagliato a fette: “Sai – dice a Silvia – è per gli uccellini, vengono ogni giorno sul mio davanzale e mi fanno tanta compagnia”.
Maria e suo marito sono di fuori regione ma, arrivati a Terni per le cure mediche, sono bloccati qui per il lockdown: “Grazie, senza di voi ci saremmo sentiti persi, abbandonati”.
Quella di Paola è la chiamata più dolorosa da gestire. Vive a Roma, ha trovato il numero di Auser e chiama confidando di voler chiudere con la vita. La volontaria la trattiene a lungo al telefono mentre Alessandro Rossi si mette in moto e trova chi, nella capitale, può aiutare da vicino questa donna disperata.
Beatrice nella lista mette le candeline per festeggiare i 18 anni dei suoi figli ma poi chiede di toglierle, pensando che la sua sia una richiesta non essenziale. I volontari invece faranno di tutto per accontentarla.
Sono alcune delle storie di vita raccolte da Elena, Matteo, Silvia, Monia, Iole, Rachele, Sharon, Martina e Valerio, giovani volontari di Auser Terni, durante i mesi passati a consegnare la spesa e a sostenere al telefono centinaia di persone sole. Insieme a ricette, poesie, testimonianze di operatori sanitari e foto del lockdown sono diventate un libro che, grazie al sostegno della fondazione Carit, racconta grandi storie in piccoli spazi.
“Lo abbiamo voluto fortemente per non dimenticare ciò che è avvenuto – dice Alessandro Rossi, presidente di Auser – per dare voce a quella parte che manca: i rapporti umani, il sentirsi ancora vivi, utili. Quando tutto sarà finito questo libro sarà la testimonianza che il covid non deve essere ricordato solo come un periodo triste. Questa emergenza ha fatto nascere amicizie e legami che niente potrà spezzare”.
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