Nuovo giovedì in arrivo e nuova proiezione per GemellarteOff, rassegna gratuita di film in lingua francese sottotitolati in italiano messi a disposizione dalla piattaforma dell’Institut francais – If Cinema, inserita nell’edizione 2020 di Gemellarte, festival internazionale indipendente che rilancia i gemellaggi esistenti fra le città italiane e straniere attraverso l’arte.
La proiezione, l’ultima per quest’anno, è in programma il 22 ottobre presso la Sala dell’Orologio del Caos – Centro arti opificio Siri di Terni ad ingresso gratuito ma con prenotazione obbligatoria in ossequio alla normativa Covid-19 (quindi con posti limitati).
Sullo schermo ci sarà ‘L’heure de la sortie’, per la regia di Sébastien Marnier, thriller psicologico nato come adattamento cinematografico del romanzo omonimo scritto da Christophe Dufossé, che porta sullo schermo l’impenetrabilità del mondo adolescenziale. Vincitore del Prix du Jury International Myfff – MyFrenchFilmFestival 2020.
A presentare e a commentare il film saranno la giornalista Sara Michelucci e Fabrizio Borelli, regista, fotografo e presidente di X-Frame Aps.
L’iniziativa è realizzata da Gn Media in collaborazione con l’Institut français Italia/Ambasciata di Francia in Italia, Macchine celibi, il Caos – Centro arti opificio Siri e X-Frame Aps.
Prenotazione obbligatoria alla mail: [email protected]
LA SINOSSI DEL FILM
L’heure de la sortie
Regia di Sébastien Marnier
2017
Quando Pierre Hoffman, giovane insegnante, è ingaggiato nel prestigioso collegio di San Giuseppe, avverte, nella sua classe, un’ostilità diffusa e una sottile violenza. È perché il loro insegnante di francese è appena saltato fuori dalla finestra nel bel mezzo della lezione? Perché sono una classe pilota di ragazzi dotati? Perché sembrano terrorizzati dalla minaccia ecologica e hanno perso ogni speranza per il futuro? Dalla curiosità all’ossessione, Pierre cercherà di comprendere i loro segreti.
Il film è basato sul romanzo di Christophe Dufossé.
IL COMMENTO DEL REGISTA
“Quindici anni fa ho letto il romanzo di Christophe Dufossé ‘L’ultima ora’ e da allora non mi ha mai abbandonato l’idea di farne un film. Il libro risvegliò in me un torrente di immagini insieme a una domanda onnipresente: come si può portare sullo schermo l’impenetrabilità del mondo adolescenziale?
Attraverso gli occhi di un giovane insegnante, si scopre una classe di ragazzi precoci, fino a che non ci si scontra con un muro. Proprio dalle crepe di quel muro si riesce ad avere un’idea del mondo che lasceremo alla prossima generazione.
Volevo che questo fosse un film ricco di suspense come un thriller, ma allo stesso tempo lo considero anche un film politico, in cui si assiste a una grande tragedia e si sente visceralmente l’inesorabile fallimento del mondo. Dobbiamo necessariamente aspettare che avvenga una catastrofe, prima che la coscienza collettiva prenda forma?”.