“Siamo ancora scossi per quello che è successo, la tragedia di Maria Chiara, la ragazza di 18 anni trovata senza vita ad Amelia, riporta alla memoria quella di Luglio, di Gianluca e Flavio, anche in questo caso, su questo drammatico accaduto, c’è la scure della droga”.
Così la Lega Amelia e dell’Amerino interviene sulla prematura scomparsa della neo 18enne amerina.
“Dobbiamo interrogarci su quella che oramai è diventata una vera e propria emergenza sociale – continua la nota – sul perché così tanti ragazzi, anche giovanissimi, cerchino l’evasione verso un mondo irreale, quello delle sostanze stupefacenti. Dobbiamo tornare ad infondere nei nostri giovani valori autentici e solidi che condannino in maniera concreta, senza se e senza ma, l’uso di qualsiasi droga”.
“Bisogna entrare nelle scuole – aggiungono dal carroccio – fare prevenzione con progetti mirati che coinvolgano figli, genitori, insegnanti, psicologi e forze dell’ordine, spiegando dettagliatamente i rischi e dando agli adolescenti gli strumenti per scegliere con consapevolezza, scegliere la vita.
E’ fondamentale crescere i nostri giovani facendo in modo che quando si troveranno di fronte a quella scelta, quando dovranno prendere quella decisione, abbiano il carattere, la forza e la personalità per dire ‘No’, senza farsi influenzare da amicizie o condizionamenti esterni. Perché drogarsi non è figo, perchè chi è figo dice No.
Bisogna dare una speranza, farli credere in un futuro migliore, nella possibilità di realizzarsi. Tutto ciò oggi manca, creando un vuoto apparentemente incolmabile, che porta le nuove generazioni a cadere con facilità nel baratro.
E’ urgente e necessario trovare i modi, i mezzi e le norme, che permettano una repressione efficace e pronta. Noi della Lega condanniamo qualsiasi droga ed i nostri rappresentanti in Parlamento si stanno muovendo per contrastare al massimo questa emergenza con proposte volte a ridurre drasticamente l’utilizzo di queste sostanze, siamo dalla parte della vita e faremo sempre la guerra ai venditori di morte.
Tutto questo naturalmente unito ad un percorso, che tra le altre cose, preveda la progettazione e la realizzazione di punti di aggregazione giovanile, dove purtroppo siamo carenti. Bisogna individuare dei luoghi idonei per sviluppare la socialità di questi ragazzi.
Dobbiamo tornare a riempire la loro vita di persone e sentimenti e ritrovare i luoghi di incontro di un tempo, come la parrocchia, l’oratorio, le associazioni, che oggi purtroppo, in molti casi sono saltati o hanno difficoltà a svolgere la loro funzione aggregante.
La droga non deve essere mai un’alternativa ed è prioritario mettere in campo tutte le forze possibili, a livello associativo e istituzionale, per arginare questa piaga, che tra i ragazzi è diventata dilagante”.
“Siamo certi – concludono- che le autorità preposte chiariranno presto tutta la verità. Chi ha sbagliato dovrà pagare la sua pena interamente, senza sconti. Non si deve morire a 18 anni, non si può morire così”.
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