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Coronavirus, aumentano i casi positivi: definita strategia per posti letto negli ospedali

Sono 263 i casi positivi al covid-19 registrati in Umbria alle ore 8 del 15 ottobre. I tamponi effettuati sono 3690, 86 i soggetti ricoverati, di cui 12 in terapia intensiva, 91 i decessi: la fotografia dell’andamento epidemiologico in Umbria, è stata fornita stamani dall’assessore alla Salute, Luca Coletto, dal direttore regionale, Claudio Dario, dal commissario per l’emergenza covid, Antonio Onnis.

“Stiamo assistendo ad una crescita importante dei casi positivi – ha detto l’assessore Coletto – in questa fase però rispetto al picco registrato nella prima ondata,  l’indice di ospedalizzazione si attesta intorno al 5/6 per cento contro il 20 per cento dell’ondata precedente. Comunque – ha aggiunto – non possiamo lasciare che la curva epidemica registri altre forti impennate e, certamente bisognerà assumere dei provvedimenti anche se – ha precisato – non siamo impreparati”.

Nel corso dell’incontro è stato evidenziato come la seconda fase epidemica è andata in crescendo per casi positivi, a partire in particolare dalla riapertura delle scuole, dopo 14 giorni infatti è iniziato un nuovo picco di casi.

“Attualmente – ha riferito Onnis – le classi in isolamento sono 113, per un totale di 2770 soggetti coinvolti”.

Il direttore Dario ha spiegato che “con l’attuale ripresa dell’epidemia si è resa necessaria la ridefinizione di una strategia nell’utilizzo della rete regionale ospedaliera che tenga conto della sicurezza dei pazienti e degli operatori, dei percorsi separati per covid positivi o sospetti covid, dell’appropriatezza clinica e organizzativa nell’utilizzo delle risorse, quindi posto letto e personale, in un’ottica di rete regionale e di flessibilità organizzativo-gestionale.

La Regione ha adottato la DGR 180/2020 con la quale ha pianificato la riconfigurazione della rete ospedaliera, nel rispetto e nell’ottica del deliberato si procederà per gestire sia la numerosità che la complessità assistenziale dei ricoveri covid, difendendo e garantendo tutte le altre attività assistenziali, evitando la drastica riduzione delle stesse com’è avvenuto in fase di lock-down.

Foto: TerniLife ©

 

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