Indicazioni “del tutto approssimative” sul rientro in classe; lavori di ottimizzazione del locali “non ancora ultimati in molti stabili” e quindi, “presenza di lavoratori di ditte esterne in orario scolastico”; e ancora, spazi, ove presenti, “non ancora attrezzati per l’implementazione della didattica all’aperto”. Sono solo alcuni dei nodi ancora non sciolti che le lavoratrici dei servizi educativi del Comune di Terni hanno evidenziato nel corso dell’assemblea tenuta con le organizzazioni sindacali per la ripartenza dell’attività in presenza.
“Nidi e scuole dell’infanzia comunali hanno sempre espresso nel nostro territorio livelli di eccellenza in termini di competenza e professionalità – afferma in una nota Desiré Marchetti, segretaria della Fp Cgil di Terni – e questa è una garanzia per le famiglie del nostro territorio. Tuttavia – continua la sindacalista – vista l’eccezionalità della situazione dovuta all’emergenza Coronavirus, servono regole e programmazione ferree”.
In particolare, le lavoratrici insieme alla Cgil chiedono al Comune formazione specifica a tutela del personale e dell’utenza, un piano di rientro e un piano sanitario, scritti, che non lascino nessun passaggio al caso, e un rafforzamento del personale, visto che il mancato potenziamento degli organici ha già prodotto una riduzione del servizio, come può evincersi dal nuovo calendario, presentato e poi rettificato.
Infine, sottolinea ancora la Cgil, si impone una riflessione anche sugli organici del personale addetto alla refezione scolastica, visto che la nuova modalità di organizzazione della didattica, cosiddetta “a bolle”, impone anche per i pasti ritmi e modalità diverse, che non possono essere svolte adeguatamente alle condizioni date.
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