Il coordinamento Umbria Pride censura e stigmatizza quanto scritto su Facebook dalla presidente del Consiglio comunale di San Gemini, Ambra Giacomelli, secondo la quale “I genitori sono formati da una mamma ed un papà la famiglia non si tocca… vergogna”. “Tale commento – spiega il coordinamento Umbria Pride – afferiva ad un post dell’onorevole Virginio Caparvi (Lega) per il quale, cavalcando un ormai trito leitmotiv della retorica sovranista su ‘genitore 1, genitore 2’ (Giorgia Meloni docet), ‘Non possono essere discriminanti, o pericolose, le prime due parole che pronuncia ogni essere umano. Umile ma necessaria disobbedienza civile’. Pur essendo ormai abituati a questo tipo di affermazioni demagogiche, che fanno un’eterna campagna elettorale sulle nostre vite, fomentando i pregiudizi già ampiamente diffusi nella società italiana, non possiamo tacere quando vengano pronunciate da persone che ricoprono un ruolo istituzionale, che dovrebbe rappresentare tutti i cittadini, com’è appunto il presidente del Consiglio comunale. Chi ricopre tali compiti istituzionali dovrebbe dare per primo l’esempio, soprattutto quando rappresenta una comunità dove sono presenti numerose famiglie arcobaleno e su cui è radicata una fitta comunità Lgbt. Una comunità dove pure stanno crescendo in maniera preoccupante i casi di omofobia, dove le persone omosessuali vengono definite a mezzo Facebook quali pervertiti, froci, sodomiti, tubercolosi, favoreggiatori dell’immigrazione clandestina, dove persino un assessore si è schierato contro l’approvazione del Ddl Zan contro l’omofobia. Crediamo che la bellezza dei nostri borghi medievali vada valorizzata diversamente, non con preoccupanti quanto anacronistiche caccia alle streghe, né imponendo un ritorno ad una visione medievale dei rapporti tra i generi, della sessualità, delle relazioni e della famiglia. Pertanto chiediamo al sindaco di San Gemini, Luciano Clementella, di dissociarsi pubblicamente da quanto sostenuto dalla presidente del Consiglio comunale. Chiediamo inoltre di chiarire quali interventi e misure verranno prese dall’amministrazione comunale per tutelare le persone, le coppie, le famiglie Lgbt ed i loro figli dalla crescente ondata di omofobia che si sta diffondendo nel paese. Infine, vogliamo dire alla cara presidente del Consiglio comunale Ambra Giacomelli che non siamo noi a doverci vergognare, non sono i nostri figli, i nostri amici, le nostre famiglie, i cittadini Lgbt di San Gemini che con la loro esistenza contribuiscono a rendere il suo paese un posto più accogliente e meno provinciale, cittadini che al pari degli altri pagano i tributi dovuti con i quali vengono finanziate pure le indennità spettanti alle cariche pubbliche. Noi non distruggiamo nulla, né tanto meno il concetto di famiglia che ciascuno può intendere e vivere come meglio crede. Vogliamo essere liberi di vivere i nostri amori e le nostre famiglie in pace, senza essere discriminati, additati, strumentalizzati per beceri tornaconti elettorali. Non siamo di certo noi a doverci vergognare, tutt’altro. Per tutti questi motivi chiediamo le dimissioni immediate della presidente del Consiglio comunale di San Gemini Ambra Giacomelli”. A sostegno della Giacomelli arriva la senatrice ternana leghista Valeria Alessandrini con un post su Facebook: “Solidarietà ad Ambra Giacomelli, presidente del Consiglio comunale di San Gemini, attaccata da feroci polemiche per aver detto che una famiglia è composta da un papà e una mamma e non da un genitore 1 e un genitore 2. Addirittura le comunità Lgbt adesso vogliono impedire alle persone di esprimere un parere personale? Ecco cosa si nasconde dietro la volontà di approvare la legge Zan. Non vogliono punire le discriminazioni, come vogliono farci credere e come tra l’altro già avviene, ma vogliono limitare la libertà di pensiero e di espressione. Io non ci sto”.
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