Il sindaco Leonardo Latini ha ricevuto stamattina nel suo studio di palazzo Spada Emma e Antonio Marcegaglia, accompagnati dal presidente e dal direttore generale di Confindustria Umbria Antonio Alunni e Elio Schettino. L’incontro si è protratto per oltre un’ora e mezza e sono stati affrontati molti temi. “Abbiamo avuto l’occasione di conoscerci e soprattutto di scambiarci idee per il futuro del polo siderurgico e della città. I Marcegaglia mi sono sembrati molto determinati nel loro progetto per Ast”, ha commentato il sindaco Latini. “Da parte mia ho ribadito che a Terni servono lavoro, sviluppo e investimenti e che approcciarsi con la nostra città per un possibile acquirente di Ast significa entrare in contatto con una comunità che ha fortemente radicato nel suo Dna il valore della cultura industriale. Quest’aspetto è fondamentale perché significa che 150 anni di industrializzazione hanno creato a Terni professionalità e capacità specifiche, ma anche un sistema di relazioni industriali molto più complesso che altrove e una grande sensibilità alle tematiche ambientali, sviluppatasi soprattutto negli ultimi anni”.
A questo proposito il sindaco ha illustrato ai Marcegaglia gli interventi in corso sul progetto di recupero delle scorie e le varie problematiche ambientali sulle quali il Comune si è confrontato con l’azienda in questi anni. “Su questi temi, come rappresentanti dei cittadini, manterremo sempre alta l’attenzione, con l’obiettivo di conciliare sviluppo, tutela del territorio e salvaguardia dell’ambiente”, aggiunge il sindaco. Riguardo ai contenuti della possibile offerta di Marcegaglia, che dovrà naturalmente essere valutata tecnicamente da TK, il sindaco ha ribadito i paletti che riguardano il mantenimento e potenziamento dell’area a caldo e del sito integrato nonché dei livelli occupazionali, rimanendo quindi a favore di qualsiasi iniziativa che vada nella direzione dello sviluppo economico della città. “E’ comprensibile che il vissuto degli ultimi 25 anni ci porti a essere diffidenti, visto che l’Ast ha subito un progressivo ridimensionamento, perdendo settori di produzione e quote di mercato, con conseguenti tagli occupazionali. Fondamentale è dunque che la città e i lavoratori di Ast percepiscano nel progetto una discontinuità in positivo che dovrà prevedere la centralità di Terni nel piano industriale del gruppo”. “Se così sarà – ha concluso il sindaco – la città saprà rispondere e anche le istituzioni saranno pronte ad instaurare relazioni positive nell’interesse del territorio”.
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